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domenica 20 novembre 2011

Il finto patriottismo del PDL.


Il motivo per cui siamo arrivati ad un governo tecnico è evidente a tutti ed i peana al senso di responsabilità del piduista è peloso, l’esaltazione del suo passo indietro nell’interesse del paese è falso come i rolex che vendono in autostrada.
Gli unici che non possono porre condizioni, alludo a livello morale, etico, al governo dei tecnici è chi ci ha portati alla rovina negando per anni che ci sia la crisi, sino al punto di farci travolgere.
Se avessero veramente il senso dello Stato e non quello aziendale, unito a quello per i guai giudiziari del piduista bandito, dovrebbero stare zitti e sparire da televisioni e giornali lasciando lavorare il governo tecnico che certamente non è il massimo per chi è all’opposizione ma che, responsabilmente, viene appoggiato purchè ci sia discontinuità rispetto alla politica economica che ci ha portati sul baratro, sperando di non arrivare nel baratro.
Monti ha dichiarato: Chiederemo a chi ha dato di meno.
Ora, chi ha dato di meno lo sappiamo tutti, anche se non ne conosciamo tutti i nomi ma ci sono gli strumenti per chiedere, prelevare, pretendere, anche senza chiedere la carta di identità o la patente.
Immediatamente il Pdl ha posto delle condizioni, alcune alla luce del sole come il fatto di non volere la patrimoniale altre, ne sono certo, in maniera meno esposta nello stile di Gianni Letta che è proporzionalmente visibile quanto invisibili sono le sue trame nascoste e nonostante ciò gode della considerazione di molti, il Tom Hagen della famiglia Berlusconi.
Garanzie per le sue aziende e sulle intercettazioni, in pratica i suoi guai giudiziari, dimostrando che il vero motivo della scesa in campo dell’imprenditore più bravo del mondo, in seguito diventato il miglior premier degli ultimi 150 anni di storia d’Italia e prima uno dei migliori protagonisti della P2, è sempre e solo stato lo stesso, i suoi interessi e la lotta contro la giustizia, proteggersi dai suoi guai giudiziari.
Gli unici che possono, devono, porre condizioni al governo tecnico chiedendo discontinuità, ritorno alla democrazia ed al rispetto della Costituzione sono quelli dell’opposizione che per senso dello Stato e consapevoli della disperata situazione in cui si trova il Paese non hanno puntato alle elezioni rischiando, per via dei sacrifici, di giocarsi un po’ della popolarità acquisita grazie alle ladronerie, all’insipienza, agli interessi individuali e di parte che la maggioranza uscente ha praticato negli ultimi tre anni e mezzo di legislatura.
Si sono occupati solo ed esclusivamente dei guai giudiziari del bandito, appoggiati da una lega famelica di incarichi e poltrone e di regalie alla famiglia Bossi, gli 800.000 euro alla scuola Bosina mentre viene massacrata la scuola pubblica gridano ancora vendetta, e l’unica cosa che hanno fatto, alludo alla lega, per il nord è stato garantire uno stipendio di 16.000 euro al mese al figlio debosciato dell Umberto che, altrimenti, l’unica cosa che avrebbe potuto fare è farsi assumere in un autolavaggio dopo un corso di apprendistato.
Non so se tra gli avvocati, i mercenari, i peones, le donzelle del sultano elette nelle liste dell’utilizzatore finale, piduista, evasore, corruttore, barzelettiere , pedofilo ci sia qualcuno che abbia veramente il senso dello Stato e sia in grado, qualora si dovesse votare qualcosa di sgradito al bandito, di staccarsi dal partito del pensiero unico, mediasettistico, e votare nell’interesse del paese e non del caudillo di Arcore.
Se Versace, la Carlucci, i finiani, si sono staccati dal giogo di Arcore è probabile che all’interno ce ne siano ancora con un minimo di decoro e dignità che lo molli nell’interesse del Paese e non delle sue aziende.
Come gli italiani, una volta appurato che Mussolini è stato appeso in Piazzale Loreto, sono diventati tutti improvvisamente ed immediatamente antifascisti, escluse le dovute eccezioni alla regola, così la caduta del caudillo potrebbe far scoprire la democrazia e la Costituzione a tanti di quelli che, sino a ieri, gli sono stati complici e servitori fedeli.
Non è solo questione di poltrone, come nel caso della lega, è che gli esseri umani, alle volte, hanno dentro di sè una dignità, un senso morale di responsabilità verso il Paese, che durante la lunga festa del bunga-bunga pensavano di avere smarrito.
Vedere tanti italiani disposti al sacrificio, purchè ripartito equamente,  per il bene di tutti potrebbe far scoprire loro di non aver perso del tutto l’essenza attiva e positiva dell’essere umano, è stata solo una sbornia durata 18 anni che tra balli e spumante li ha allontanati dalla realtà.
Non posso credere, mi rifiuto di credere, che i parlamentari, la così detta casta, sia fatta di Scilipoti, la macchietta listata a lutto che si aggirava l’altro giorno tra i banche della Camera.
Se così fosse per il nostro Paese l’unica alternativa per salvarci sarebbe il napalm. Raderlo al suolo e ripartire.
Devo andare a studiare la storia ed il curriculum del nuovo ministro della giustizia, i problemi dell’economia li conosco ma, personalmente, mi preoccupa di più la Giustizia,  la Democrazia e la Costituzione.
Voglio sperare che non ci siano giochetti sottobanco.  da : http://slasch16.wordpress.com/

..è finita/o

Ad ogni aumento dello spread esultano come ai gol di Ibra perchè, secondo loro, tutto, questo dimostrerebbe che le colpe non sono del piduista, anzi sarebbe il martire della finanza e dei complotti. Come al solito i suoi affezionati clienti e sostenitori dimenticano che per tre anni e mezzo il piduista ha negato che ci fosse la crisi aggiungendo che, se anche ci fosse stata, l’Italia ne era fuori, l’aveva alle spalle grazie alla genialità di Tremonti e di Brunetta, i migliori del mazzo in mano al governo. Oggi ci accorgiamo che alle spalle abbiamo qualcosa di più sostanzioso della crisi e che le sparate che ministri e galoppini hanno fatto in tutte le sedi erano solo propaganda. Non hanno fatto niente e la situazione è precipitata, per accorgersene hanno dovuto guardare nella posta e leggere la lettera inviataci dall’Unione europea. In questi tre anni e mezzo invece di impegnarsi per al crescita, migliorare la scuola, creare opportunità di lavoro per i giovani, hanno passato il tempo, tutto il tempo, nella camera ed al Senato ad occuparsi dei problemi giudiziari del piduista, cercare di cambiare la Costituzione per tentare il golpe, fargli leggi su misura che lo proteggessero dai processi e tutto quello che già conoscete ed è inutile ripetere. Sembrava che il Paese, l’Italia, avesse solo due problemi, il fatturato delle sue aziende e difenderlo dalla giustizia. In questo pesantissimo impegno per affrontare il quale hanno avuto bisogno persino di Scilipoti e di qualche carneade che si è venduto per una scodella di polvere dorata la scena più tragicomica che si sia mai vista al mondo è stata quando la maggioranza ha votato che la telefonata fatta alla questura dal puttaniere pedofilo aveva valenza politico istituzionali in quando l’utilizzatore finale era convinto che fosse la nipotina di Mubarak. Lì, in quel momento, abbiamo capito che o sono una manica di coglioni oppure per il potere, per una poltrona, farebbero prostituire la madre, le sorelle e le figlie. I leghisti farebbero prostituire anche le trote. Il grande imprenditore che è sceso in campo per salvare la democrazia e l’Italia si è dimostrato per quello che è sempre stato, un imprenditore che ha fatto strada con la corruzione e le mazzette, che ha costruito la sua fortuna con la complicità della banca Rasini, della quale il padre era direttore, passata alla storia per essere la cassaforte della mafia e delle cosche, senza nemmeno uno sportello. In anni in cui non esisteva l’elettronica ed i computer sfortuna volle che la banca fosse chiusa e, quando si dice la combinazione, l’archivio con tutti i documenti inerenti ai movimenti, clienti ed investimenti, andasse a fuoco e restasse solo un mucchio di cenere. Quando la sfiga ci si mette nessuno può fermarla, nemmeno gli unti dal signore. Poi rapinò Villa San Martino alla marchesina Casati, erede minorenne dell’impero di immobili lasciategli dal padre dopo la strage di famiglia ed anche qui, quando si dice la combinazione, il destino, indovinate chi era il tutore degli interessi della Marchesina? Cesare Previti, l’avvocato che più tardi corruppe il giudice della sentenza Mondadori e che dovette dimettersi da deputato una volta passato a condanna definitiva. Per la cronaca la villa fu pagata 500 milioni di lire e due mesi dopo fu data in garanzia per un finanziamento alla Cariplo per 3 miliardi e mezzo di lire. Poi ci furono i 50 miliardi a Craxi per la legge sulle frequenze ed altre regalie del cinghiale passato alla storia per il moltiplicarsi del debito pubblico nazionale, quello che abbiamo sul groppone ancora oggi. Insomma il bravo imprenditore senza corruzioni e mazzette non avrebbe costruito nemmeno delle villette a schiera, altro che Milano2. Pensare che un elemento del genere è stato al potere per 18 anni grazie a milioni di italiani che lo hanno sostenuto portandoci alla rovina, un imprenditore malavitoso, evasore e corruttore, secondo loro, avrebbe dovuto guidare il Paese verso la libertà ed il benessere. La libertà ce la stavamo giocando a partire da quella di informazione, la Costituzione pure ed il benessere ha riguardato esclusivamente le sue aziende e qualche compare di affari più o meno loschi, se c’è dentro anche la mafia ce lo dirà la storia. Questo è il soggetto che i suoi fans nel web, forum, blog e siti cercano di far passare per un martire. Vogliono far passare il boia per l’impiccato. Io mi auguro che i suoi fans, che vediamo nella foto manifestare davanti al palazzo di Giustizia di Milano, passino al più presto a fare i loro raduni, con tanto di bandiere, davanti al carcere di San Vittore. Sarebbe la ciliegina sulla torta. Ovvio che la botte di amaro servirebbe alla loro digestione del rospo. da. http://slasch16.wordpress.com/

La Speranza È L’ultima A Morire.

Cosa possiamo sperare, cosa possiamo ragionevolmente prevedere per il futuro di una società in cui le regole sono un optional, l’illegalità è diffusa, le tasse vengono in gran parte evase, i valori sono stati scambiati col benessere, la coesione sociale è svanita, il servilismo e la prostituzione sono stati eretti a modello comportamentale, l’ignoranza e l’involgarimento galoppano? Lui è stato incapace di rendere un ultimo servizio al suo sfortunato paese e ad un continente che sarà sempre colpevole di avergli permesso tutto, fino ai limiti della decenza. Un tiranno voltafaccia, senza etica né morale che ha piegato lo Stato di Diritto e le istituzioni ai suoi interessi. Chiedo la sostituzione di TUTTI quei dirigenti che hanno ottenuto il loro ruolo grazie a scambi di favori, passaggi di denaro, ricompense per servigi resi al potente di turno. Ma anche tutti quelli che, pur competenti nei loro ruoli, hanno chiuso un occhio di fronte allo scempio della Costituzione, coloro che hanno votato leggi vergogna, coloro che si sono astenuti, mantenendo un piede in due scarpe, devono essere messi di fronte alle loro responsabilità e allontanati dalla Cosa Pubblica. Adesso bisogna solo sperare che vada via al più presto e che la sua catastrofica eredità nazionale non conduca alla distruzione totale dell’Europa, come fece il suo adorato Mussolini. La strada della democrazia, per me, è l’unica percorribile che faccia diventare la politica sociale, socialista, più forte dell’economia, delle banche, che detti regole, imponga tasse, che impediscano a banditi e speculatori di imporsi alla politica ed alla Costituzione come hanno fatto negli ultimi vent’anni. Certo che se andiamo a votare insoddisfatti, ipercritici, delusi, e ci facciamo convincere dalla propaganda del sistema che la politica è tutto uno schifo e sono tutti uguali vincerà sempre il sistema. Monti è un rappresentante del mondo capitalistico, diciamo pure della destra ma, esiste anche una destra etica, corretta, morale e rispettosa della Costituzione che non ha niente a che vedere con la banda di fascisti, banditi e piduisti che ha guidato l’Italia negli ultimi 18 anni. Io vorrei il socialismo, il comunismo, una società diversa ma, se devo scegliere tra un bandito piduista con i fascisti e la lega e Monti scelgo per tutta la via Monti. I più schifosi di tutti, non trovo altri aggettivi in questo momento, sono i leghisti che una volta scomparse le poltrone e le mangiatoie hanno riscoperto la secessione ed il parlamento della padania. Spero che i loro elettori abbiano imparato la lezione di questi ultimi anni dove si è espresso al peggio la politica clientelare, privata, nepotistica del gruppo dirigente della lega, Bossi in testa, che ha imposto l’idiota del figlio come consigliere regionale in carico alla collettività. Solo nei regimi totalitari o monarchici il figlio deficiente succede al padre dittatore o re per diritto acquisito. La lega non è una monarchia, di solito i nobili studiano, hanno una cultura anche se non condivisibile, la lega è una dittatura che non ha cultura e fonda il suo potere sulla xenofobia, il razzismo e l’interesse di bottega.

A Mai Più Rivederci, Silvio Berlusconi.

Avevo ragione! Certo avevo ragione a non fidarmi di quel ciarlatano imbonitore: la mia povera Italia è economicamente agonizzante e quel tale è stato smascherato, defenestrato tradito e deriso proprio perché l’ha ferita mortalmente nella sua dignità, nella sua credibilità e nella sue sostanze; ma essere dalla parte della ragione non basterà a risanarla ne basta a farmi gioire come dovrei, come speravo. Pur essendomi augurato per tanto tempo di vedere il signor Berlusconi smascherato nella sua inadeguatezza a governare una repubblica democratica, sbugiardato per le sue mirabolanti promesse non mantenute, defenestrato dal suo ufficio di presidente del consiglio dei ministri, tradito dai suoi tirapiedi pitocchi opportunisti, adesso che è successo mi sento oppresso, infastidito, quasi triste. la Nazione proverà a risollevarsi da quasi un ventennio di macerie morali e culturali, di miserie politiche e civili. Ebbene si, cittadino semplice Berlusconi, tu hai battuto tutti i record; sei stato il più cialtrone, il più vecchio, il più incapace, il più volgare, il più bugiardo, il più corrotto, il più ottuso, il più incompetente. Ma sei anche stato il meno brillante, il meno valido, il meno efficiente. Un record Silviuccio bello che nessuno potrà mai toglierti. Per diciassette anni hai bloccato un paese importante come il nostro anteponendo i tuoi intrallazzi privati all’interesse di tutti. Hai impedito contemporaneamente progresso e sviluppo, crescita e consapevolezza, trascinando una nazione nel fango. Hai portato la corruzione fin nel cuore della Repubblica, circondandoti di ministri incapaci, guasti e in odore di mafia. Hai sistemato le tue girls in posti di prestigio e responsabilità trattando il nostro paese come se fosse il tuo postribolo. Per lunghi tratti ci hai fatto vergognare di noi, della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni, della nostra lingua. Sei stato un evidenziatore, hai esaltato le deficienze di una nazione spacciandole per virtù. Sei andato in giro a dire che lo sterco era oro, la fogna un’oasi, il puzzo un gradevole olezzo, e a milioni ti hanno creduto per tutti questi anni. Tu li fregavi su tutto e loro ricambiavano portandoti le figlie sul lettone di Putin, tu elevavi la corruzione a sistema di vita e loro ti difendevano dai cattivi magistrati, tu li umiliavi trattandoli come plebe stracciona ma per loro eri sempre giovane, bello, alto, e con milioni di capelli. Lasci un paese disossato, isterico, fragile. Un paese sull’orlo del fallimento. Ci lasci in compagnia di chi ti ha sostenuto fino all’altro ieri e domani negherà di averlo fatto. I tuoi lacchè, i tuoi insopportabili servi o più semplicemente i criminali che ti hanno retto la coda in attesa dell’osso. Ci lasci con una crisi come non si era mai vista, un assedio finanziario che ci spolperà vivi, ci lasci con le batterie in riserva, i pozzi avvelenati e un futuro incerto ma noi ce la faremo lo stesso. Ce la faremo alla faccia tua perché siamo molto di più e molto meglio di come volevi ridurci tu. Penso a quanto debba essere tremendo finire così, a vedere tutta quella gente in piazza che festeggia la tua fine senza rabbia, cantavano Silvio, cantavano la tua dipartita, e sapendo che ciò che rimarrà di te sarà solo bunga bunga. A mai più rivederci, Silvio Berlusconi.

Piazza Pulita!

Berlusconi, in declino, grida: “Non finirà come nel ’94!”. Lo spero anch’io: non sopporterei la discesa in campo di un altro pifferaio magico. Voi lo sapete, tra i vostri conoscenti, tra i vostri amici, tra i vostri parenti, chi ha supportato il Sultano. Non dimenticatevene: quando non comanderanno più, non ci dovrà essere compassione per queste persone, che sono responsabili fino alla loro ultima azione pubblica (compiuta per convenienza, per malafede o per ignoranza – non c’importa). La democrazia sembra funzionar meglio laddove è coadiuvata dalla riprovazione etica verso i suoi pervertitori, no? Politici, inciucisti e finti oppositori, portaborse, servi zelanti, saltimbanchi e troie di regime, sedicenti giornalisti, pubblicitari e propagandisti d’ogni tipo, prelati, pseudo-intellettuali prezzolati, opinionisti un tanto al chilo, feltri e belpietri d’ogni risma, imprenditori, contenti evasori, cittadini ignavi o ignoranti d’ogni sorta. Di tutti dovrà esser fatta piazza pulita! Bisogna perciò che gl’italiani ci tengano a chiudere una buona volta i conti con loro stessi, non si devono fare prigionieri! Niente scialuppe di salvataggio per i cortigiani del sultano. E gettiamo a mare anche tutti quei finti oppositori che si stanno preparando a un nuovo inciucio. Non credo siano degli elettori traditi, ma dei deficienti, che hanno pensato – forse – che avrebbe fatto i “loro” interessi. Che Berlusca ci prendesse in giro era troppo evidente fin dall’inizio per dichiararsi ora “traditi”! e per chi evochi le parole di “pace” e non di “odio” ricordo che siamo stati definiti per anni “dei coglioni” “i bamba” e in ultimo “senza cervello”, e purtroppo non ho sentito le voci dei “moderati” a dire, non si trattano così quelli che non la pensano come noi!

E’ Davvero Necessario Prendere I Voti Dal Centro?

Io rimango di una Sinistra tutta mia, fatta di modernità e riformismo, coerenza e storia, solidarietà, antifascismo, pacifismo e sano socialismo. Che fare? E’ troppo pretendere di avere un movimento socialdemocratico serio? Non avvezzo a mille compromessi? E’ davvero necessario prendere i voti dal centro? Non basta pensare ad un movimento più vicino alla gente, intriso dei valori della sinistra italiana (innanzitutto dell’antifascismo) e guidato da gente seria? Non da persone che discutono su come chiamare una sedia a Bruxelles, gente seria, preparata, che dona emozioni e speranza (non false promesse). E’ troppo chiedere questo? E’ troppo pensare che se ci fosse un partito di idee e persone votato al futuro la gente forse smetterebbe di votare per dei cialtroni come Silvio e soci? Io racconterò sempre ai più piccoli cosa era il Partito di mio nonno e di mio padre. Racconterò di Gramsci, Di Vittorio, Vittorio Foa, Berlinguer… Parlerò delle lotte e delle speranze. Parlerò di cose “vere” che ci hanno sempre contraddistinto. Parlerò della sinistra che guarda al futuro tenendosi stretta il suo passato e i suoi valori. Io al solo pensiero, stupidamente, mi commuovo. In ogni caso io sono e sarò sempre di Sinistra. Non vi interessa? Lo so, ma io ho bisogno di ricordarlo a me stesso.

..falso, ipocrita e bugiardo...

In questi anni il nostro Presidente del Consiglio ha promesso milionate di posti di lavoro, un milione di qua, un milione e mezzo di là, 500 mila di giù, 800 mila di sù. Poi però c’è il mondo reale, purtroppo. Dopo 18 anni di potere papale, e tre anni ininterrotti di governo, ecco i nuovi dati Istat: disoccupati di tutte le età in aumento, 8,3%; disoccupazione giovanile al 29,3%, record in Italia, record in Europa, più di 10 punti sopra la media Ocse; tasso di inattività femminile che sfiora il 50%, una donna su due non trova lavoro, o peggio, rassegnata, non lo cerca nemmeno più. Ancora brutte notizie per gli italiani. Dopo i pessimi dati sull’inflazione e i rincari annunciati per energia elettrica e gas, ora arrivano quelli sulla disoccupazione. In particolare quella giovanile, un vero record. A conferma che il paese delle meraviglie che Berlusconi non perde occasione di descrivere è una pura invenzione del premier e della sua sgangherata maggioranza di governo.

..la scuola è finita..

Scuola: saranno le famiglie a pagare il conto della riforma Gelmini. Gli esiti di questa riforma sono in questi giorni sempre più visibili anche agli occhi dei semplici cittadini, dei genitori che improvvisamente si ritrovano con orari scolastici ridotti e impossibilità di effettuare attività scolastiche fondamentali per la crescita sociale e culturale dei propri figli. L’orario scolastico è stato quindi ridotto da 30 a 28 ore, eliminando le compresenze e tagliando anche sugli insegnanti di sostegno, nonostante il fatto che tutti i genitori avessero fatto richiesta per le 30 ore!!! Il bello deve ancora venire! Grazie Governo ladro. Nella scuola oggi tutto è in affanno: amministrazione centrale e periferica, dirigenze, docenze , uffici di segreteria, funzionamento, sicurezza, strutture scolastiche; e soprattutto sono in crisi i principi e le finalità educativi, l’architettura progettuale, la capacità di senso che la scuola deve sapere far emergere nelle giovani generazioni del nuovo secolo.Tutto ciò è già abbastanza evidente, ma la profondità dei guasti non appare ancora nella sua vera dimensione.E’ tempo che il mondo della scuola parli, che apra una vera discussione, che racconti quello che sta accadendo, che dica in pubblico quello che dice in privato. E’ davvero tempo di iniziare una vera e seria inchiesta sullo stato della scuola italiana, andando a guardare nella realtà quotidiana; e cioè nelle classi, nelle presidenze, nelle sale professori, nelle segreterie, dentro gli uffici provinciali e regionali, tra gli alunni e i loro genitori.Nonostante, ancora si resiste, ancora c’è gente che lavora con entusiasmo, che ha un senso del dovere, che sente che il lavoro con i ragazzi, per avvicinarli alla conoscenza, ai saperi ed alla cittadinanza è uno dei compiti più alti e stimolanti che si possa essere chiamati a svolgere. Dovremmo pensare a rilanciare le nostre scuole, per farle diventare i luoghi eletti in cui si scopre il piacere della conoscenze, il mondo che c’è intorno e che ci appartiene, la vita nella società;in cui si respirano e praticano libertà, democrazia, pensiero critico, responsabilità, diritti, doveri. Eppure tutto ciò, giorno dopo giorno, diventa sempre più difficile, ci sono altre priorità, che sono emergenze , accorpamenti, tagli, riduzioni del tempo scuola. Povera scuola pubblica!

..gli invisibili...

Meno siamo e meglio è, nessuno ci rappresenta ed il sistema gongola. Più siamo divisi e meno contiamo in politica e nel lavoro. Il sistema ringrazia sentitamente, vi abbraccia e vi coccola. Molti lavoratori, moltissimi proletari, altrettanti cittadini, non si sentono rappresentati nè dalla politica, nè dai sindacati. Nascono così gruppi frammentati che, non sentendosi rappresentati in modo adeguato, abdica dalla vita sociale, politica e lavorativa e sono vittime della politica stessa che non hanno voluto cambiare o combattere con il voto. Sono gli astenuto da tutto, tanto spirito critico sprecato per autolesionismo da rappresentazione, quelli che non sentendosi ascoltati o rappresentati scelgono di stare ai margini e diventano invisibili. Come i partiti della sinistra che tanto hanno fatto, litigato, puntualizzato, discusso, dal finire divisi e da fiume in piena sono diventati ruscelli che si seccano al sole. Infatti non sono nemmeno rappresentati in Parlamento, ogni tanto si ritrovano in qualche piazza e sembrano ad un raduno di reduci tra canti e bandiere. Poi ci sono gli estremisti della non rappresentanza che rifuggono da qualsiasi coinvolgimento politico, economico, sociale, non andando a votare. Ignorano, schifano, rifiutano la politica, non solo quella attuale è una cosa che va avanti da mezzo secolo, quelli che non vanno a votare per due ragioni: fanno tutti schifo e tanto non serve a niente. Ed il sistema economico-politico impera, prospera, loro rifuggono dalla politica, schifosa in parte ed hanno ragione, ma la politica non si dimentica di loro, non li lascia soli, si ricorda ogni giorno di loro ed infatti li bastona regolarmente e senza sbagliarne uno, a colpi di leggi e regolamenti li massacra ed alla fine risultano cornuti e mazziati. Lo dico con dispiacere. La campagna contro i sindacati, la foto ne è un esempio, è nell’interesse del sistema di potere, certamente il qualunquismo di massa è un corroborante per la politica marcia ed il sindacato complice di una politica fascioleghista che li emargina dall’appartenenza ad un popolo civile e che dovrebbe avere dei diritti. Sono gli extracomunitari del potere, del sistema, dell’economia e dovendo sopravvivere anche loro ricattabili come gli immigrati. Ma gli immigrati non hanno strumenti mentre quelli che si chiamano fuori da una scelta, anche riduttiva, della politica e dell’impegno gli strumenti gli avrebbero, ma non li vogliono. Questi strumenti sono costati lacrime e sangue, migliaia di morti nella guerra di Liberazione, nella Resistenza e loro non gli danno il valore ed il peso che meritano, che potrebbero avere nel cambiare la politica ed il sindacato. La borghesia, la finanza parassitaria, i padroni e coloro che decidono intorno ai loro tavoli dove si radunano, decidendo chi deve vivere o morire socialmente ed economicamente, sentitamente ringraziano. da: (http://slasch16.wordpress.com/)

..l'ora dei forconi..

Il giorno degli indignados, il giorno in cui milioni di persone in tutte le capitali e nelle principali città europee dicono basta alle banche, al neoliberismo, al capitalismo selvaggio. Chi chiede un cambiamento radicale della politica economica internazionale, a chi è disoccupato e vuole un lavoro, a chi invece è stanco di una politica estera fondata sulla guerra e sul sopruso. Una società civile più matura, dinamica, non più disposta a chinare la testa, ma anzi pronta a reclamare a gran voce un cambio di rotta alla propria classe dirigente. Perchè gli indignados cresceranno, insieme ai problemi globali e alla crisi. E allora, che faranno i vari Obama, Berlusconi, Merkel, Sarkozy? Instaureranno uno stato di polizia, ovvero un braccio di ferro con la società civile, oppure assisteremo a uno sgretolamento dei loro poteri? I politici, come i vecchi signori feudali, non ci cagano nemmeno di striscio. Solo quando cominceremo a sfondare i portoni dei loro castelli con torce e forconi allora cambieranno atteggiamento. Vogliamo una classe politica orientata al bene comune, che smetta di mentire su TUTTO. Siamo “indignados” perche’ denunciamo la “Peste italiana” ossia la degenerazione della repubblica. Non devono essere le banche o altri fantasmi gli oggetti dell’indignazione, bensì i palazzi del potere politico, poiché è lì, fra corruzioni, scambi clientelari e disonestà intellettuali che si consuma la tragedia del Paese.

..meschinità..

E alla fine Silvio Berlusconi riuscì nella sua ultima grande impresa, stravolgere le leggi dell’economia per assoggettarle a quelle del consenso, cosa possibile soltanto in Italia, dove a fronte del buonsenso non può che prevalere l’istinto di conservazione dell’estabilishment. Ecco che una manovra già di per sé teorica viene svuotata anche della teoria e praticamente si trasforma nel sogno tutto berlusconiano di difendere i suoi adepti, la sua immagine di “uomo che non chiede soldi” (li prende direttamente senza che la gente, perlopiù pensionati, se ne accorga, impegnata com’è, a dare la colpa all’euro). Nella nuova manovra non c’è aumento dell’IVA, sparisce l’odiatissima patrimoniale, la tassa per i ricchi che in realtà poi non erano nemmeno così ricchi, spariscono eventuali ritocchi all’Irpef, sparisce la tassa sui colossi statali energetici. Non c’è traccia di tassazione delle rendite, di incompatibilità fra cariche istituzionali, tutti possono essere contenti. La tasca dei signori della politica è salva. Poi nel più classico dei tormentoni berlusconiani arriva la “grande promessa”: l’abolizione di tutte le province ed il dimezzamento dei parlamentari, solo però con legge costituzionale, così che non si possa dire che la colpa sia solo del governo…Quando accadrà. Forse fra un anno o forse fra dieci, chi può dirlo. Basti per ora che la macchina del convincimento sia partita. E chi pagherà tutto ciò? Pensionati, cooperative, organizzazioni sociali, la gente comune. Perfino i laureati sconteranno, come è tradizione di questo governo, più delle veline, visto che non potranno più riscattare nulla. Eh già, perché tutto è stato tolto meno i tagli al pubblico, i ticket, la dilazione dei Tfr e la mannaia dei licenziamenti facili e dei contratti aziendali che tanto fa godere Confindustria e Marchionne, ora più uniti che mai. Mentre il popolo aspetta che passi la nottata, Berlusconi prepara un posto al Quirinale per sé ed uno a Palazzo Chigi per il suo fido Alfano. Ed è riuscito a far credere, grazie a gente come Penati e Tedesco, che la questione morale appartenga alla sinistra e non di certo a lui.

....tutti insieme...

Non accade solo in Italia. Eppure anche nel nostro Paese la corruzione pervade ogni angolo delle istituzioni politiche, i giovani faticano a raggiungere l’indipendenza economica necessaria ad una vita autonoma. Da noi, più che altrove, i giovani sono outsider tenuti fuori dal mondo del lavoro, dalla politica, dai processi decisionali. Ma non sono indignados di cui si parla in Europa e nel mondo. Non lo sono abbastanza. Perché? Il motivo risiede nella logica con la quale hanno insegnato loro a ragionare: quella per cui l’IO è più importante del “NOI”.Per cui prima di schierarsi, associarsi, lottare per qualsiasi ideale, occorre scegliere da che parte stare. Una scelta che deve essere fatta in base alla convenienza personale. E non potrà aversi, fin quando esiste questa logica, una Primavera Italiana, una rivoluzione culturale prima e socio-politica poi. Sarebbe necessario prima superare quell’individualismo che ha impedito finora ai giovani italiani di associarsi in nome di ideali più alti rispetto ai propri interessi imminenti o futuri. Occorrerebbe sentire un senso di sdegno e rifiutarsi di credere che tutto questo in fondo è ciò che ci meritiamo, che le cose non possano migliorare con un sforzo comune. Insomma gli outsider italiani dovrebbero essere meno rassegnati e più indignati.Il che non vuol dire abbandonarsi ad azioni violente, ma dimostrarsi disposti a battersi per le proprie idee di Paese e per i propri diritti.

..pussa via..

Il governo ha fatto di tutto per far saltare il referendum e poi di snobbarlo. Ma ha clamorosamente fallito, dopo anni arriva il quorum e arriva una legnata bestiale sulla sua linea governativa in materia di energia, legalita’ e servizi pubblici. Ed e’ questo il punto. Si tratta di materie centrali in una politica nazionale. Ed e’ per questo che Berlusconi si deve dimettere. Non tanto per l’esito sui quesiti specifici ma per il fatto di aver cercato di portare avanti una politica energetica, di stato sociale e di giustizia totalmente contraria alla volonta’ della maggioranza dei cittadini. Con l’aggravante di avere tentato di farlo anche in maniera truffaldina. Se poi si abbina la batosta del referendum con quella delle amminisrative, e col fatto che alla Camera il governo si regge su Scilipoti, se ne deduce che il governo Berlusconi e’ del tutto abusivo. Non resta che sperare nel voto del 22 chiesto da Napolitano. In quella occasione o la Lega che ha la faccia gonfia di sberle o qualche sussulto di dignita’ di qualche parlamentare potranno spegnere questo spettacolo indecoroso. Il governo e’ fermo da mesi e parla a vanvera di riforme ad un paese in ginocchio che gli ha da tempo voltato le spalle. Rimane solo un rammarico, se il centrosinistra avesse ascoltato il bisogno di ricambio generazionale negli ultimi anni, e se fosse riuscito a rinnovare la sua classe dirigente, l’Italia avrebbe una seria e vincente alternativa al berlusconismo. E invece, quella del referendum cosi come quella delle amministrative, rimane una vittoria del popolo di centrosinistra e non dei partiti. E c’e’ il rischio che alle politiche tale problema irrisolto si paghi ancora nelle urne. Tommaso Merlo

..formattiamo la politica..

Sono i partiti che scelgono i candidati. Agli elettori il compito di votare ciò che gli è imposto. Vuoi per un posto di lavoro, vuoi per promesse imprenditoriali, vuoi per giochi oscuri. Il marcio sta sempre nei piani alti. Gli elettori sono elementi passivi di ciò che combinano nelle segreterie, nei palazzi delle istituzioni, nelle stanze dei presidenti. C’è una questione morale, evidente, che pervade tutta la politica senza distinzioni di partiti, movimenti o schieramenti. Ma c’è anche una questione morale che riguarda l’intera società, se è vero che ogni classe politica è lo specchio di chi la crea e la sostiene con il proprio consenso; tanto più che per noi non esiste neanche la scusante delle scelte fatte dai partiti, visto che eleggiamo tutti, dai deputati regionali ai consiglieri di quartiere, con il sistema proporzionale e con le preferenze. Per questo si resta increduli di fronte a certe analisi e certi commenti; come se quel deputato regionale o quel sindaco ce lo avessero spedito da un altro pianeta e non lo avessimo eletto in piena autonomia. Certo, ci sono pesanti responsabilità della politica e dei partiti, soprattutto per quanto concerne la selezione della classe dirigente, ma c’è un progressivo evidente degrado dell’intero tessuto sociale che alimentiamo e di cui, a vario titolo, facciamo parte. Se vogliamo cambiare le cose, l’idea di un azzeramento dell’attuale classe dirigente pare opportuna e tempestiva, rendendo merito a chi da qualche mese a questa parte la va predicando, forse anche con un pizzico di opportunismo e cinismo che in politica non guasta mai. La condizione essenziale è quella di dare alla politica la possibilità di autorigenerarsi e di espellere, con i propri anticorpi, quei dannosi virus degenerativi che da qualche tempo alimentano cronache ed inchieste. Il rischio altrimenti, è quello di affidare ancora una volta alla magistratura la selezione della nuova classe dirigente con i risultati oggi sotto gli occhi di tutti rispetto a quanto accaduto negli anni trascorsi, laddove sembrava che dovessero restare in vita, politicamente s’intende, solo i migliori ed invece ci siamo ritrovati governati dai peggiori.

..onesti e disonesti

“Gli uomini passano ma gli ideali restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” La grande chiassosa battaglia della politica provinciale ennese nasconde gente che accumula enor­mi poteri e grandi ricchezze. Viviamo in un’epoca di cinismo, di avidità, di associazioni segrete, di chiu­sure settarie, di comportamenti non detti sui giornali e sulla televisione. So­no queste le forze che incattiviscono e degradano la lotta politica perché, quando mancano gli ideali, restano so­lo un potere contrapposto all’altro, e la menzogna. Occorre molta forza per re­sistere, per continuare ad agire con cor­rettezza e rigore quando gli altri non lo fanno. Ma c’e sempre gente coraggiosa che ha fantasia, che ha la forza e vuol per­lomeno dare un esempio ai giovani. E la storia ci dimostra che ad un certo punto i corrotti si autodistruggono. Perché la loro inefficienza li indebolisce e, oltre un certo grado di inerzia, gli uo­mini si ribellano, cercano nuove guide e ricominciano a lottare e a ricostruire.