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domenica 31 gennaio 2010

Diritto impedito e negato.....

Aidone. Assemblea del Comitato Cittadino per la non potabilità dell’acqua

Aidone. Martedì si è svolta l’assemblea cittadina organizzata dal Comitato Cittadino guidato dall’Avv. Licia Minacapilli.
Presenti parecchi ospiti, tra cui il Presidente nazionale Federcontribuenti Carmelo Finocchiaro, i rappresentanti di diversi comitati cittadini dell’ennese, i dirigenti provinciali del Coordinamento ed alcuni rappresentanti del Forum Regionale dei Movimenti per l’Acqua in Sicilia. Era anche presente il Sindaco Filippo Gangi.
Tema della serata: la non potabilità dell’acqua. Ha introdotto i lavori l’Avv. Licia Minacapilli, la quale ha spiegato la cronistoria delle iniziative attivate dal proprio Comitato sul caro-bollette, sui distacchi dei contatori, ma soprattutto sulla non potabilità dell’acqua, che afferma: E’ ritenuta tale a seguito di analisi ripetute in vari periodi a cura del Comitato stesso e con propri fondi, e i cui esiti sono stati confermati anche dalle Autorità preposte al controllo (ASP: Azienda Sanitaria Provinciale).
Ripetutamente nei campioni di acqua prelevati si è riscontrata presenza di ferro e manganese, oltre i limiti consentiti dalla norma sanitaria. Il Comitato ha inoltrato quindi segnalazioni alla Procura della Repubblica di Enna e all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente. Entrambi gli Organi hanno aperto una inchiesta per la propria competenza.
L’attività del Comitato ha portato a far emettere un’ordinanza al Sindaco di non potabilità dell’acqua datata 19 gennaio, a seguito di reiterati inviti da parte dell’ASP.
Ha preso la parola il Sindaco, il quale ha tra l’altro accusato il Comitato di “non trasparenza” sul problema ed in sintesi ha comunicato che qualche ora prima gli era arrivato l’esito dell’ultimo campionamento effettuato dall’ARPA (???) che indica i valori rientrati nella norma. Sulla base di ciò il Sindaco ha preannunciato che avrebbe revocato l’ordinanza di non potabilità dell’acqua. Subito dopo, il Sindaco senza attendere repliche né lo sviluppo del dibattito, ha abbandonato l’assemblea lasciando il pubblico deluso.
Tutti gli interventi che si sono susseguiti hanno sottolineato il comportamento del Sindaco, ma soprattutto il suo atteggiamento silenzioso mantenuto fin dalla prima segnalazione fattagli dal Comitato già a ottobre dello scorso anno, nella quale si comunicava l’esito dei prelievi che indicavano la non potabilità dell’acqua per la presenza di ferro, manganese e coliformi.
Il Comitato si ritiene deluso dall’atteggiamento tenuto dal Sindaco, che ha scelto di allontanarsi dalla riunione non consentendo così un democratico e costruttivo confronto con gli altri ospiti presenti.
Rimanendo in tema di trasparenza, il Comitato cittadino si interroga su quali ragioni possano avere indotto il Sindaco ad omettere di emanare la necessaria ordinanza di non potabilità dell’acqua nonostante a ciò invitato dall’ASP il 15.10.2009 con nota prot. 262, poi il 25.11.2009 con nota prot. 654, ancora il 21.12.2009 con nota prot. 892, ancora il 13 gennaio con nota prot. 242. In ultimo con altra nota prot. 424 del 19 gennaio l’ASP reitera la richiesta al Sindaco di emettere “ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua per uso umano”.
L’interrogativo nasce anche perché tali omissioni si ripercuotono inevitabilmente sui cittadini aidonesi, visto che in fin dei conti stiamo parlando della salute come imprescindibile diritto di tutti”.

Sindaco vai a cacare.......

Sindaco Aidone: Acqua è potabile solo allarmismi da presunti “mostri”

Aidone. Dopo la denuncia del Comitato dei cittadini sulla non potabilità dell’acqua il Sindaco così si esprime: “Sulla vicenda, incredibilmente, alcuni soggetti, associazioni, comitati, movimenti a tutela o persone singole, sono convinti di essere i veri paladini della Comunità. La vicenda è stata seguita interloquendo sia con l’ASP di Enna sia con il gestore del servizio di distribuzione. Peraltro, la situazione non ha mai assunto, per fortuna, profili di gravità preoccupanti ma contorni di ordinarie e fisiologiche anomalie cui è stato possibile, finora, sempre porre rimedio, senza difficoltà particolari”. Ed il Sindaco passo al contrattacco con i promotori della riunione: “Si è preferito, da parte di taluni, ingigantire i problemi, aggravare le situazioni, addirittura procurare allarme. Contro questi presunti mostri, in realtà innocui “mulini a vento”, le armi del dialogo, del confronto e della tolleranza, spesso, si rivelano impotenti. Due notazioni finali: l’odiosa commistione tra il ruolo privato e quello pubblico di una incauta professionista e la patetica saga degli ex”.

giovedì 14 gennaio 2010

Contro il Governo per il bene del sud (Sicilia)

Sono state prevalentemente le assenze nei banchi della maggioranza a determinare il via libera alle parti della mozione del Pd (le premesse ed il secondo capoverso del dispositivo) contro il parere del governo. Nelle premesse, fra l'altro, si accusa duramente il governo di aver assunto finora 'una strategia sostanzialmente antimeridionalista'. 'I provvedimenti varati sin qui, non ultima la legge finanziaria per il 2010 hanno di fatto azzerato ogni intervento a favore del Mezzogiorno sia in termini di risorse stanziate che di strumenti specifici. Il continuo ricorso al Fas per la copertura di provvedimenti di carattere generale ha determinato nei fatti un'ulteriore divaricazione tra le condizioni economiche e sociali delle zone forti e quelle delle zone deboli. Questa sistematica distrazione di fondi, valutabile nella somma di 35 miliardi di euro, oltre a compromettere il rispetto dell'originario vincolo di ripartizione delle risorse del Fondo (si riconosceva alle regioni sottoutilizzate meridionali almeno l'85 per cento del complesso delle risorse) ha di fatto azzerato le politiche di sviluppo che le regioni del Sud realizzano solo grazie al trasferimento di fondi stanziati dal Governo centrale e dall'Unione europea; a questa sistematica distrazione di fondi, si e' aggiunta una miope politica di tagli per gli imprenditori meridionali. In una fase congiunturale cosi' difficile, invece di supportare le imprese del Sud, il Governo ha di fatto annullato l'operativita' del credito d'imposta per i nuovi investimenti, lasciando le aziende del Sud senza alcuna fiscalita' di sviluppo e deprimendo ancora di piu' le prospettive di crescita delle zone sottosviluppate'. La parte di dispositivo approvata malgrado il no del governo impegna l'esecutivo 'a reintegrare le risorse impegnate del Fas per destinarle a un programma mirato al rilancio del tessuto produttivo meridionale e, conseguentemente, dei livelli occupazionali del Mezzogiorno, ripristinando a tal fine un meccanismo di fiscalita' di sviluppo concreto ed efficace quale e' l'automatismo del credito d'imposta per i nuovi investimenti nel Mezzogiorno'.