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venerdì 7 agosto 2020

 Mi posso permettere di suggerire un punto del programma?

Si parla molto di bonus fiscale fino al 110%, per fare gratis e guadagnarci pure sull'installazione del fotovoltaico. Un sindaco ed una amministrazione del popolo pensa alla sua gente, quindi, invece delle solite e sicure speculazioni di ditte e potenti privati, perchè non pensare di agevolare, principalmente, la gente modesta e comune? Perchè non istituire un ufficio dedicato presso il Comune per istruire pratiche e gestire l'iter.

lunedì 7 ottobre 2019

Sete di giustizia.

Sete di giustizia. La vostra partecipazione dimostra che vi è una grande sete di giustizia. In questa storia è coinvolta tutta la popolazione della provincia di Enna. E' interesse di tutti fare qualcosa per ottenere il risultato. Mettiamo in ordine le cose:
AcquaEnna impone la tariffa più alta d'Italia;
AcquaEnna impone le partite pregresse;
AcquaEnna impone il deposito cauzionale;
AcquaEnna impone di pagare Il servizio fognature ed il servizio di depurazione.
Da più parti e in diverse occasioni ci sono state azioni di contrasto. Asso-Consum con le sue assemblee, dichiarazioni, articoli di giornale, ricorsi collettivi. L'antimafia ad Enna e le dichiarazioni della Bindi. Posizioni di alcuni autorevoli rappresentanti politici del territorio. I comitati dei cittadini di Garofalo. Petizioni popolari. Proteste e ricorsi di Alcuni Sindaci. Giudici Popolari con le loro sentenze. Tutti in ordine sparso e in maniera discontinua. Il risultato? Poca cosa, quasi zero. AcquaEnna continua come e più di prima a dettare legge.
In provincia di Enna ci sono 100.000 utenti. La provincia di Enna è la più povera e depressa d'Italia. Qui ci vogliono leggi speciali, zona franca, se vogliamo migliorare un poco le condizioni.

I “giganti dell’acqua”

Le multinazionali dell’acqua
L’esempio della Sicilia non è un caso isolato e irripetibile. Se negli ultimi anni a livello nazionale e mondiale sono sorti o si sono rafforzati gruppi criminali di tipo mafioso, cioè che hanno la complessità della mafia siciliana, sul problema dell’acqua, come accennavamo all’inizio, si sono imposte politiche di privatizzazione dovute all’emergere di grandi gruppi imprenditoriali.
I “giganti dell’acqua” sono soprattutto due imprese francesi: la Vivendi, ex Générale des Eaux, e la Ondeo, ex Lyonnaise des Eaux. Vivendi è il più importante operatore nel settore dell’acqua ma opera anche in altri settori: ambiente, energia, nettezza urbana, trasporti, telecomunicazioni (ha acquistato recentemente l’americana Universal Picture e Canal +). Ha un fatturato annuo di più di 150 miliardi di franchi francesi e impiega più di 140.000 persone.
La Ondeo mira a scalzare la consorella francese e ha un ruolo internazionale di tutto rispetto: è già presente in circa 20 paesi e nel 1997 gestiva il servizi idrico in 14 grandi città, tra cui Manila, Budapest, Cordoba, Casablanca, Giacarta, La Paz, Postdam, Indianapolis.
In Gran Bretagna la privatizzazione dell’acqua è stata introdotta nel 1989 e le grandi imprese britanniche, in particolare la Seven-Trent e la Thames Water, operano anch’esse a livello internazionale. Il colosso elettrico tedesco, la RWE, opera come impresa multisettoriale e ha interessi anche nel settore dell’acqua. In Italia, in seguito alla legge Galli, aziende come la romana Acea, la milanese Aem e la torinese Amt si sono estese sul territorio nazionale e in altri paesi.
In Francia, dove la privatizzazione si configura come delega della gestione di un servizio pubblico a un’impresa privata, si è avuto un aumento medio del prezzo dell’acqua del 50%, a Parigi del 154%; gli utili delle imprese sono lievitati al 60-70% degli utili totali. Si aggiunga la scarsa trasparenza delle concessioni con il relativo incremento delle occasioni di corruzione.
Nel Regno Unito la privatizzazione prevede l’esproprio di un bene comune e le imprese hanno fatto registrare utili esorbitanti, per cui si è escogitata una tassa straordinaria.(6) In altri paesi i costi dell’acqua sono diminuiti per i ricchi e aumentati per i poveri: è il caso di Manila, capitale delle Filippine.(7)

Questa invasione delle grandi imprese renderà sempre più difficile una politica pubblica delle risorse idriche e imporrà sempre di più un modello fondato sulla “petrolizzazione dell’acqua”, cioè sulla dittatura del mercato anche sull’acqua. In questi ultimi anni si è parlato tanto di “fine delle ideologie” ma in realtà abbiamo assistito al trionfo del liberismo che è anch’esso un’ideologia. Sostenere che il mercato è il migliore, se non l’unico, meccanismo di regolazione, è una tesi ideologica che semplifica la complessità del reale riducendo tutto alla dimensione economica. L’acqua non è un bene di cui si possa fare a meno, che si può scegliere di consumare o meno, ma un bene comune indispensabile per vivere. Tutto questo viene ignorato e come si è fatto per il petrolio, che è servito per arricchire le grandi multinazionali e gli sceicchi, lasciando in miseria gran parte della popolazione dei paesi produttori, così ora si vuole fare pure per l’acqua.
Il Manifesto dell’acqua
Nel 1998 a Lisbona Organizzazioni non governative e altri soggetti hanno lanciato il “Manifesto dell’acqua”.
Gli attori sociali che debbono impegnarsi su questi obiettivi debbono essere i parlamenti, le associazioni della società civile, gli scienziati, gli intellettuali e i media, i sindacati. Si propone la costituzione di un collettivo mondiale “Acqua per l’Umanità” e già nel 1998 si è costituito un comitato promotore.(8)
L’Italia non è stata fra i paesi più attivi per una politica mondiale dell’acqua, comunque anche nel nostro paese si è costituito un Comitato per il contratto mondiale dell’acqua e si è lanciato un Manifesto italiano.
Anche in Sicilia si cerca di riprendere una battaglia che fu del movimento contadino sulla base di alcuni principi che si richiamano al Manifesto dell’acqua: opporsi alla privatizzazione e dichiarare tutto il patrimonio acquedottistico demanio pubblico inalienabile, creare un’unica grande struttura pubblica regionale e promuovere politiche di autogoverno del territori.(9) Tutto ciò richiede la massima vigilanza nei confronti di qualsiasi ingerenza dei gruppi mafiosi interessati a perpetuare il loro controllo e forti del fatto che il modello di uso privatistico di una risorsa pubblica in questi anni invece di regredire ha fatto passi da gigante.

Serve uno sforzo maggiore

Serve uno sforzo maggiore. Abbiamo intrapreso un percorso che dobbiamo portare avanti tutti insieme. Ci ascolteranno solo se saremo in grado di dimostrare che siamo una forza. Il nostro obiettivo è fare arrivare il messaggio al Capo dello Stato. Di organizzare anche 2 giornate di lotta e di protesta. La prima giornata dedicata alla raccolta delle firme dentro i municipi dei 20 comuni dell'ennese per sensibilizzare e diffondere e coinvolgere il popolo per partecipare alla seconda e importantissima giornata da dedicare alla grande manifestazione di protesta ad Enna sotto i locali del Gestore AcquaEnna. Non dobbiamo mollare, bisogna crederci, avere fiducia, insistere. Costringere i nostri sindaci a intraprendere la strada della rescissione del contratto. Questa volta la protesta e la proposta deve venire dal popolo, dal basso e noi sappiamo che non siamo come i politici che fanno solo la finta per ottenere consenso. Il nostro scopo è univoco e senza scopi elettorali, anche per questo motivo sono ottimista della bontà e della riuscita della iniziativa intrapresa. Coraggio e andiamo avanti. Fate firmare la petizione on line, coinvolgete i vostri contatti a farlo, condividete nella vostra bacheca, anche più volte al giorno il post per indurre e convincere i vostri amici a farlo. Un caro saluto a tutti Voi.

denunciare l'ENTE GESTORE PER GRAVE DANNO AMBIENTALE

Ad oggi l'ente gestore AcquaEnna addebita nelle bollette la quota di depurazione per le utenze non servite dal depuratore e quando i depuratori non esistono, non funzionano o non sono idonei occorre individuare i criteri dei parametri per la restituzione agli utenti della quota non dovuta riferita al servizio di depurazione.
Bisogna chiedere al soggetto gestore, copia di tutti i formulari di smaltimento dei fanghi prodotti dal depuratore nel periodo di gestione perchè da questi è possibile risalire facilmente alla effettiva funzionalità del depuratore anche nei mesi e negli anni passati e nel caso dovesse essere confermato il mancato funzionamento per lunghi periodi degli anni passati, denunciare l'ENTE GESTORE PER GRAVE DANNO AMBIENTALE.
Riteniamo opportuno ricordare al Sig. Sindaco e l’autorità sanitaria locale che ad essi compete tra l’altro una superiore funzione di controllo sul rispetto di condizioni di igienicità e salubrità anche dell’ambiente, avvalendosi in ciò, delle apposite strutture di cui a vario titolo può disporre, da quelle comunali a quelle di Polizia a quelle Sanitarie.

Resistenza.

C'hanno messo in un angolo e ci tagliano i viveri
ogni giorno è una guerra ormai
noi dobbiamo combattere
C'hanno detto di porgere l'altra guancia e sorridere
ma anche se in paradiso
non resta più un posto libero
Quaggiù che succede sotto il cielo
Quaggiù dimmi se il bene fa ancora in tempo
a salvare il mondo oppure no
Serve un armatura
Quaggiù camminando sopra un filo così
dolce amore mio io ti tengo forte
e non ti lascio cadere più
Tentazioni e pericoli
compravendite e trappole
nelle strade più scure qui
c'è abbastanza da perdersi
Siamo sotto ai satelliti
dentro le telecamere
ma chissà chi controllerà
chi ci deve proteggere
Quaggiù che succede sotto il cielo
Quaggiù dimmi se il bene fa ancora in tempo
a salvare il mondo oppure no
Serve un armatura
Quaggiù camminando sopra un filo così
dolce amore mio io ti tengo forte
e non ti lascio cadere più
Resistiamo ad oltranza
Quaggiù che succede sotto il cielo
Quaggiù dimmi se il bene fa ancora in tempo
a salvare il mondo oppure no
Serve un armatura
Quaggiù camminando sopra un filo così
dolce amore mio io ti tengo forte
e non ti lascio cadere più

Magari non saremo noi gli artefici del cambiamento ma avremo contribuito a farlo.

Qualche dispiacere, qualche critica, qualche intimidazione, ma non importa, fa parte del gioco. Questo tam tam sta dando fastidio. So che la petizione on line è un palliativo, un modo soft per affrontare il problema, so anche però che sta facendo riflettere e mobilitando tanti cittadini e la cosa mi piace molto. Si sta creando un clima di ribellione alla prepotenza e questa è cosa buona e giusta. Da più parti arrivano segnali di mobilitazione e di protesta. Loro sperano che ci stanchiamo e ci riaddormentiamo, io dico invece che questa è la volta buona per dargli una stangata forte. Raccolta firme nei municipi di tutti i comuni e giornata di protesta di fronte i locali di AcquaEnna. Un mare di ricorsi attraverso Asso-Consum e un sacco di spese per l'Azienda. Dovranno chiedersi.... Cosa sta succedendo? Incitiamo i nostri sindaci a unirsi alla lotta e di mettersi a capo delle comunità, solo cosi facendo i sindaci saranno credibili. Come promotore di questo casino sgombro il campo da qualsiasi ipotesi di tornaconto personale e/o politico. Non ho nessun interesse se non quello di un profondo senso della giustizia e della legalità. Magari non saremo noi gli artefici del cambiamento ma avremo contribuito a farlo.

Provincia povera e babba.

Si sta spegnendo il fuoco attorno al problema acqua. Tanta rabbia non viene incanalata nella protesta, peccato! Imperterrito, determinato, convinto sempre più della necessità di mantenere alta l'attenzione e il bisogno di diffondere il virus della legalità, il mio impegno si moltiplica e si rafforza. L'acqua è un bene essenziale per la vita di cui non si può fare a meno e non è consentito a nessuno privare i cittadini di tale elemento. Il profitto esagerato dei gestori è innaturale, sbagliato, vietato dalle leggi dell'uomo e di Dio. Le voci fognatura, depuratore, partite pregresse, deposito cauzionale, sono scorretti, false, assurde, ingiuste. Le fognature non sono mai state pilite dal gestore, i depuratori anche se sono accesi non funzionano, le partite pregrese sono illeggittime, il deposito cauzionale è già stato pagato e non si può pagare di nuovo, la tariffa per metro cubo, nella provincia più povera e depressa d'Italia è una offesa alla intelligenza umana. Sopportare tutto questo in silenzio è da babbi ed io non ci sto.

Caro Sindaco, o mi difendi e mi tuteli oppure io non ti voto più!

Caro Sindaco, o mi difendi e mi tuteli oppure io non ti voto più!
Bisogna incitare i sindaci a scindere il contratto con AcquaEnna. non si possono più sopportare le prepotenze di questo gestore. Non ci sono altre vie di uscita. Non si può pagare la tariffa più cara d'Italia. Non si possono pagare le partite pregresse per i mancati lauti guadagni del passato. Non si può pagare la voce fognature perchè il servizio di pulizia e manutenzione non è mai stato svolto. Non si può pagare il servizio di depurazione di fronte a una devastazione ambientale in corso, i fanghi dove vanno a finire? il registro di movimento dei fanghi dove si trova? Come fa a funzionare il depuratore se non vi è consumo di corrente? In questa provincia vige la legge del più forte, del prepotente di turno. Non siamo tutelati da nessuno. I rappresentanti diretti del popolo sono i sindaci, a loro ci dobbiamo rivolgere, sono loro che ci devono tutelare, ci devono difendere dagli usurai autorizzati di turno. Il nostro voto deve andare a chi se lo merita, a chi ci tutela e ci difende.

Incontro tra il sindaco di Agira Maria Greco ed il rappresentante dell’Asso-Consum

Incontro tra il sindaco di Agira Maria Greco ed il rappresentante dell’Asso-Consum – Assoconsumatori della provincia di Enna Giuseppe Bruno.
Dopo la pubblicazione, da parte di Ferdinando Garofalo, dell’incarico affidato all’Avv.Palmigiano del foro di Palermo per vedere quali margini di manovra vi fossero per l’esposto presentato al TAR di Catania nel 2015 per la rescissione della convenzione stipulata tra Acquaenna ed ATO idrico presentato dai Sindaci di Troina Fabio Venezia ed, appunto, il sindaco di Agira Maria Greco, è stato organizzato un incontro con il delegato dell’associazione dei consumatori che per primi ebbero a sottolineare, durante il consiglio comunale di Calascibetta del 10.03.2015, la possibilità della rescissione della convenzione per le gravi inadempienze del gestore. La convenzione stipolata tra Acquaenna ed ATO idrico nel 2004, prevedeva, infatti, all’art. 19 il pagamento da parte del gestore del canone di concessione, il cui mancato pagamento sulla base dell’art. 38 determinava la rescissione, a richiesta di parte, della convenzione. L’amministrazione agirina intente affrontare la problematica dell’acqua, dopo aver affrontato le problematiche relative ai rifiuti e discariche materiali inquinanti, per vedere come rescindere questa convenzione. Il delegato dell’Assoconsumatori ha sottolineano quelle che furono le stranezze di quell’incarico dato all’Ing. Pietro Lo Monaco e si ritiene interessato a vedere quelle che furono le rivendicazioni dell’associazione portate in un’aula di tribunale, appunto il TAR di Catania, attraverso una istanza di prelievo di quel procedimento che ormai da tre anni è fermo. Del resto essendo ancora ai primi mesi del 2019 vi è tutto il tempo per poter dare ai cittadini di Agira e di conseguenza di tutta la provincia una definizione di un procedimento che noi come associazione di consumatori siamo convinti debba portare alla rescissione della convenzione stessa. Il delegato dell’associazione ha sottolineato che occorre far presto per non dare adito a dubbi e perplessità, anche perché i cittadini sono stanchi di pagare come fosse oro un bene della natura, l’acqua, di cui il territorio di Agira è stato atavicamente ricco.
Pippo Bruno

LA GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA

OGGI E' LA GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA
Il pensiero va ad AcquaEnna. Mi impegnerò e farò di tutto per promuovere la rescissione del contratto con questo gestore privato che pensa solo ai profitti. Penso al taglio del contatore, alla tariffa cosi alta, alla prepotenza dimostrata in questi anni. Penso all'acqua sporca pagata per buona, al depuratore che non funziona, alle fognature sporche, alle partite pregresse, al deposito cauzionale. Più ci penso e più sale la rabbia e l'incazzatura. Che sia un giorno di riflessione per tutti gli utenti. Auguro a me ed a voi di arrivare alla prossima ricorrenza del 22 marzo 2020 senza mai più AcquaEnna o altri gestori privati ancora.

Sindaco di paglia.

Caro sindaco di paglia sappi che....
Quando il malumore e la rabbia monta e si allarga prima o poi esonda.
Sapete quel’è la vera forza, il vero potere del popolo? E’ la consapevolezza.
Se fossimo tutti consapevoli del fatto che uniti possiamo cambiare le cose, allora le cose cambierebbero: se decidiamo tutti insieme di smettere di comprare un prodotto quel prodotto cessa di esistere, se smettiamo tutti insieme di guardare un programma televisivo quel programma televisivo smette di esistere, e se smettiamo tutti insieme di votare un certo ceto politico quel ceto politico smette di esistere. Se ci impegniamo tutti quanti a combattere quel mostro chiamato AcquaEnna, allora lui cesserà di esistere.
La vera grande rivoluzione di Internet e che oggi esiste la possibilità di dare forma ed organizzazione alla consapevolezza, grazie alla Rete oggi riusciamo a comunicare in tempo reale e a decidere qualcosa tutti insieme come fossimo una grande mente collettiva, ed i politici hanno il terrore di questa enorme forza dirompente che ha cominciato a mietere vittime politiche, vittime delle multinazionali e dei potenti di turno.

CONSIDERATO - VISTO - RITENUTO - PREMESSO -

CONSIDERATO - VISTO - RITENUTO - PREMESSO -
Bisogna incitare i sindaci a scindere il contratto con AcquaEnna. Non si possono più sopportare le prepotenze di questo gestore. Non si può pagare la tariffa più cara d'Italia. Non si possono pagare le partite pregresse per i mancati lauti guadagni del passato. Non si può pagare la voce fognature perchè il servizio di pulizia e manutenzione non è mai stato svolto. Non si può pagare il servizio di depurazione di fronte a una devastazione ambientale in corso, i fanghi dove vanno a finire? il registro di movimento dei fanghi dove si trova? Come fa a funzionare il depuratore se non vi è consumo di corrente? In questa provincia vige la legge del più forte, del prepotente di turno. Non siamo tutelati da nessuno. I rappresentanti diretti del popolo sono i sindaci, a loro ci dobbiamo rivolgere, sono loro che ci devono tutelare, ci devono difendere dagli usurai autorizzati di turno. Il nostro voto deve andare a chi se lo merita, a chi ci tutela e ci difende.
SI PROPONE
Sindaci, a casa chi tradisce l’elettore. Una proposta di legge per la revoca del mandato elettorale. Gli elettori che vogliono licenziare il proprio sindaco per inadempienza e tradimento del mandato elettorale possono farlo attraverso un referendum popolare cittadino. A casa quindi il sindaco che tradisce i cittadini che lo hanno eletto. Ci sia per l'elettore la possibilità di revocare il mandato di rappresentanza.

Utopia o realtà.

Mi si fa osservare che qui si fa utopia, si sogna, che non serve a nulla tutto questo tam tam.
In parte sono d'accordo. In effetti fare semplice propaganda sul web serve a poco, ci vogliono i fatti, azioni concrete. I miei post sono libero sfogo, esternazioni gridate sul web a voce alta, idee libere, sogni, speranze anche. Le azioni che accompagnano le idee hanno più forza quando sono condivise. L'impegno, la costanza, la determinazione, mi hanno consentito la restituzione del deposito cauzionale, il pronunciamento favorevole di un giudice sul ricorso contro le partite pregresse, 2 fatti concreti, due eventi veri, possibili, raggiungibili. Ma la cosa più importante è aver contribuito a convincere, anche con i miei post, il mio sindaco a presentare ricorso al Tar per la rescissione del contratto con AcquaEnna per inadempimenti da parte del gestore. Un atto forte, coraggioso, unico, che da solo le vale tutte. Se, cosi come scrivo nei miei post, l'azione dei cittadini serve a spingere i propri rappresentanti a fare altrettanto e allora la propaganda si trasforma in azione concreta, vera, che poi è quello che conta, che serve davvero. Se a sognare si è in tanti, quel sogno diventa possibile e si trasforma in traguardo, traguardo di scopo e traguardo di vita.

Sindaci senza profilo.

Diamoci una mossa.
I sindaci della nostra provincia sono senza profilo, senza identità, senza coraggio. Non si esprimono, non intraprendono nessuna iniziativa a favore dei suoi concittadini. Come vegetali, traggono linfa dalla propria terra ma non producono frutti perchè sono sterili. Uomini e donne arrivati li con vuote e false promesse, ingannano il prossimo, sprecano i soldi della comunità e non concludono nulla. A loro io chiedo uno spasmo di orgoglio e di carattere. Nelle nostre piccole comunità i sindaci hanno un grande potere, grandi responsabilità. Loro possono determinare il bello e il cattivo tempo, dipende tutto dalle loro scelte, dai loro indirizzi politici, dall'essere più o meno schiavi di un sistema di potere trasversale che vaga come la nebbia in quel di enna. Oggi chiamati a prendere importanti decisioni su 2 problemi fondamentali che influiscono sulla vita e sulla economia di tutti noi, occorre una presa di posizione chiara, decisa e definitiva. Rifiuti e acqua sono le 2 partite dove si gioca la credibilità, la serietà, la buonafede e la voglia di fare le cose con l'ntendo di fare il bene e gli interessi dei propri concittadini. A oggi risulta che su 20 sindaci solo Fabio Venezia di Troina e Maria Greco di Agira hanno intrapreso una strada forte e coraggiosa per rescindere il contratto con AcquaEnna, tutti gli altri sindaci sono latitanti, deboli e silenziosi. Forse sono immersi in quella nebbia? Insisto su un punto, spetta a noi sudditi deboli e divisi, di prendere consapevolezza della nostra forza e di chiedere e di pretendere azioni volte a difendere e tutelare i propri cittadini.

Io non ci sto.

Il servizio idrico è sottoposto alle logiche del mercato e del profitto in spregio alla volontà popolare.
Acqua come benzina per dare fuoco alla protesta. Con tutta la rabbia bisogna gridare No a chi vuole fare profitti sull'acqua! Imperterriti, determinati, convinti sempre più della necessità di mantenere alta l'attenzione e per di diffondere il virus della legalità, il nostro impegno si deve moltiplicare e rafforzare. L'acqua è un bene essenziale per la vita di cui non si può fare a meno e non è consentito a nessuno privare i cittadini di tale elemento. Il profitto esagerato dei gestori è innaturale, sbagliato, vietato dalle leggi dell'uomo e di Dio. Le voci fognatura, depuratore, partite pregresse, deposito cauzionale, sono scorretti, false, assurde, ingiuste. Le fognature non sono mai state pulite dal gestore, i depuratori anche se sono accesi non funzionano, le partite pregrese sono illeggittime, il deposito cauzionale è già stato pagato e non si può pagare 2 volte, una tariffa cosi salata per metro cubo, nella provincia più povera e depressa d'Italia è una offesa alla intelligenza umana. Sopportare tutto questo in silenzio è da babbi ed io non ci sto.

Il Presidente del Consiglio Comunale di Agira.

Il Presidente del Consiglio Comunale di Agira Dario Sposito fa sul serio, ha fegato. Ci eravamo lasciati alla puntata in cui Egli prendeva precisi impegni per venire alla luce del funzionamento del depuratore di Agira. Da una prima ricognizione, incontro tra le parti, solo tante parole ma nessun atto concreto. AcquaEnna ha buon viso, nel senso che si presenta bene e con garbo ed educazione promette e assicura, ma gioca male, nel senso che non produce atti, documenti, carte che dimostrano e accertano. Il nostro Presidente non molla la presa e attende ultriori chiarimenti futuri, quindi i registri dei fanghi prodotti, la bollettazione elettrica degli anni passati, la verifica di non pericolo di devastazione ambientale. Intanto il suo nome è finito nei registri neri di qualcuno. A oggi sembra che si siano mostrati solo le labbra, tra qualche giorno qualcuno mostrerà i denti? Per intanto un grazie sincero al nostro capitano Dario. Domani sarà un altro giorno, forse migliore!
Ma secondo voi, un depuratore che funziona, quanti fanghi produce in un giorno, un mese, un anno? E dopo 5 anni che non vengono raccolti, voi pensate ancora che il depuratore possa depurare e mandare a valle acqua non pericolosa, inquinata, velenosa, pericolosa per la salute, della terra, delle piante, degli animali e delle persone?

Ci vuole una sommossa popolare.

In altri posti del Mondo è iniziata la rivolta del Pane, speriamo che qui scoppi la Rivoluzione dell’Acqua. Acquaenna è un carrozzone creato ad arte da quell’intreccio fra malaffare e politica, con lo scopo di conquistare un pezzo importante del patrimonio pubblico ed allo stesso tempo avere, attraverso questa società di comodo, la possibilità di gestire appalti e lavori pubblici senza gli “impedimenti” della Legalità e Trasparenza, nonché approfittare dell’ulteriore occasione per sistemare parenti e amici senza tanti intoppi. Questa azienda, insomma, gode del sostegno della parte peggiore di questo sistema politico affarista clientelare.Tagliano l’acqua ai cittadini morosi.
La decisione di staccare l'acqua senza avvertire sindaco e questore ha provocato l'ira dei cittadini.
È evidente che un’azione del genere mette a rischio la salute dell’utente e dei suoi familiari.

E’ giunta l'ora in cui Acquaenna se ne vada a casa. La misura è colma. Ma si può tagliare l’elemento fondamentale della vita delle persone? Il distacco per morosità dopo due bollette non pagate sono metodi che continuano anche oggi a usare. Questo è un metodo violento dal punto di vista psicologico, il peggiore che si può utilizzare su una persona. Gli sponsor delle privatizzazioni dicono che in realtà l'acqua non è mai stata privatizzata: ma quando tu mi chiudi il contatore mi togli il servizio oppure non arriva più l'acqua? Togliere l’acqua ai cittadini è un fatto di una gravità inaudita. Nei paesi civili si attua la diminuzione del flusso, qui da noi si taglia in modo netto il contatore lasciando il cittadino a secco completamente. Ci sono vecchietti, diversamente abili, coppie in stato di povertà, bambini? Non si tiene conto assolutamente di chi viene privato del bene fondamentale per la sopravvivenza. Diritto sancito fra quelli inviolabili poiché il diritto della salute è riconosciuto e eletto dalla nostra Costituzione. Non siamo disposti a sopportare questo genere di prevaricazioni, questo è un abuso. Piuttosto come mai questi dirigenti così solerti non hanno messo mano al portafoglio rimborsando il canone di depurazione? Eppure il principio proclamato della Corte Costituzionale è elementare: se nel Comune di residenza non sono attivi i depuratori o gli impianti non sono funzionanti, la quota della bolletta destinata al canone di depurazione non deve essere pagata dai cittadini. Non è giusto che un pensionato debba pagare servizi che in realtà esulano dal consumo reale, mi riferisco ad esempio alla captazione o alla stessa depurazione.
Questi sono costi che andrebbero ripartiti fra la Regione, le Provincie e i comuni, e non certamente gravare sulle spalle del contribuente. Non è un invito a non pagare, in realtà ciò che fa incazzare è il metodo scelto da Acquaenna che avrebbe dovuto molto più correttamente iniziare un’azione di recupero del credito attraverso le normali azioni garantite dal legislatore, e non farsi giustizia da sé privando gli utenti di un servizio fondamentale per il rispetto delle normali regole di igiene e al diritto alla salute.

Sinistra dove sei?

Rimanere coi piedi, la testa e il cuore per terra, in contatto con la vita e i problemi quotidiani reali della gente.
Non è vero che la sinistra non ha capito le nuove esigenze del tempo. Non è vero che ha esaurito il suo mandato, il suo scopo di essere. I bisogni e le rivendicazioni della sinistra sono sempre presenti, attuali, necessari. La difesa delle fasce più deboli della società non si esaurirà mai. Se veramente ti stanno a cuore bisogni, sofferenza, ingiustizia sociale, equità, mai come oggi è necessaria una nuova e forte vicinanza e lotta a favore della tua gente, la gente che sta peggio, che soffre, che non ce la fa.
Questa è la tua gente: I cittadini-utenti del servizio idrico non possono pagare i mancati guadagni della società Acquaenna che fa pagare l'acqua ad un costo che è il più alto della Sicilia.
Inizia da qui un percorso di giustizia sociale. Questa è una lotta di sinistra:
fognatura...e va male- avete mai visto AcquaEnna pulire le fognature?
depurazione...e va male, molto male-le condizioni dei depuratori sono vergognose;
partite pregresse..e va male- profitti mancati di ieri da pagare oggi, assurdo;
Al 4° posto in Italia per il costo più alto;
Enna la provincia dei laghi;
Agira, la nostra acqua sorgente in mano ad AcquaEnna diventa salata...per il prezzo.

Togliere l’acqua ai cittadini è un fatto di una gravità inaudita.

Acquaenna continua a tagliare l’acqua ai cittadini morosi. Ma si può tagliare l’elemento fondamentale della vita delle persone? Il distacco per morosità dopo due bollette non pagate sono metodi che continuano anche oggi a usare. Questo è un metodo violento dal punto di vista psicologico, il peggiore che si può utilizzare su una persona. Togliere l’acqua ai cittadini è un fatto di una gravità inaudita. Nei paesi civili si attua la diminuzione del flusso, qui da noi si taglia in modo netto il contatore lasciando il cittadino a secco completamente. Ci sono vecchietti, diversamente abili, coppie in stato di povertà, bambini. Non si tiene conto assolutamente di chi viene privato del bene fondamentale per la sopravvivenza. Diritto sancito fra quelli inviolabili poiché il diritto della salute è riconosciuto e eletto dalla nostra Costituzione.

Traguardo non raggiunto

Traguardo non raggiunto. Pessima figura. Su 100.000 utenti solo 316 hanno firmato la petizione. Mi vergogno per me ed anche per voi. Il prepotente è potente quando il popolo è latente, tradotto, AcquaEnna si può permettere questo ed altro di fronte ad utenti di cartavelina come noi. Non mi illudevo del fatto che una petizione avrebbe potuto risolvere un problema cosi grande, pensavo però che il coinvolgimento di tanti avrebbe spostato leggermente la montagna. Siamo fatti cosi, piagnucoloni, sottomessi, lenti, siamo gente di preghiera e speranzosi aspettiamo il miracolo dal cielo. Io non ci sto e continuo a lottare contro i mulini, prima o poi altri si uniranno alla protesta e quando saremo tanti potrà succedere qualcosa di importante.

ISCRIVITI AL GRUPPO E DAI UNA MANO!

Ci vuole un sussulto di orgoglio di un sud offeso e umiliato.
In tantissime comunità sono iniziate le manifestazioni contro l'imbroglione del Paese, speriamo che qui ci scappi e scoppi la Rivoluzione Civile del sud contro Lega Ladrona e imbogliona.
Puoi anche pisciare, cacare, bruciare la bandiera italiana, chiedere la secessione o l'autonomia delle regioni, rubare 49 milioni di euro, invocare Vesuvio ed Etna a radere al suolo meridionali e sud , pui ancora lasciar morire uomini, donne e bambini nel nome dell'ordine mondiale, ma quando un piccolo uomo, sbruffone, inadeguato, cattivo, ingiusto, imbroglione, traditore, incontra una società stanca, delusa, saccheggiata, affamata, intelligente, coraggiosa, decisa, il piccolo uomo è un uomu perso.
https://www.facebook.com/groups/357185474949580/
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Quo vadis Fernando?

Come fai a cambiare il mondo se non sei capace neppure a incidere sulla tua famiglia, sul tuo condominio, sul tuo comune, su AcquaEnna?
Traguardo non raggiunto. Pessima figura. Su 100.000 utenti solo 316 hanno firmato la petizione. Mi vergogno per me ed anche per voi. Il prepotente è potente quando il popolo è latente, tradotto, AcquaEnna si può permettere questo ed altro di fronte ad utenti di cartavelina come noi. Non mi illudevo del fatto che una petizione avrebbe potuto risolvere un problema cosi grande, pensavo però che il coinvolgimento di tanti avrebbe spostato leggermente la montagna. Siamo fatti cosi, piagnucoloni, sottomessi, lenti, siamo gente di preghiera e di speranza, aspettiamo il miracolo dal cielo. Ho chiuso la petizione. Deluso del risultato. Il popolo non è pronto. Inutile insistere.
Il Presidente del Consiglio Comunale di Agira Dario Sposito fa sul serio, ha fegato. Ci eravamo lasciati alla puntata in cui Egli prendeva precisi impegni per venire alla luce del funzionamento del depuratore di Agira. Da una prima ricognizione, incontro tra le parti, solo tante parole ma nessun atto concreto. AcquaEnna ha buon viso, nel senso che si presenta bene e con garbo ed educazione promette e assicura, ma gioca male, nel senso che non produce atti, documenti, carte che dimostrano e accertano. Il nostro Presidente non molla la presa e attende ultriori chiarimenti futuri, quindi i registri dei fanghi prodotti, la bollettazione elettrica degli anni passati, la verifica di non pericolo di devastazione ambientale. Intanto il suo nome è finito nei registri neri di qualcuno. A oggi sembra che si siano mostrati solo le labbra, tra qualche giorno qualcuno mostrerà i denti? Per intanto un grazie sincero al nostro Dario. Domani sarà un altro giorno, forse migliore!
Ma secondo voi, un depuratore che funziona, quanti fanghi produce in un giorno, un mese, un anno? E dopo 5 anni che non vengono raccolti, voi pensate ancora che il depuratore possa depurare e mandare a valle acqua non pericolosa, inquinata, velenosa, pericolosa per la salute, della terra, delle piante, degli animali e delle persone?
Solo quando ci toccano personalmente o attraverso la nostra famiglia, in maniera dura e che ci porta sofferenza, solo allora Noi popolo di pecore sappiamo alzare la testa e combattere. Male, perchè bisogna porre rimedio e rimettere ordine, democrazia, giustizia prima e anche quando non ci tocca da vicino e/o personalmente. Vedi casi: ospedale, strade, tribunale, rifiuti, scuole. A oggi la questione tace, dorme, non si vede come la nebbia, non si sente perchè gli affari il gestore li fa in silenzio, complici gli utenti pecore che belano solo di fronte al lupo e neanche perchè l'assuefazione è tale che non si alza più neppure un piccolo lamento. Fino a quando sopporteremo tutto questo? Ogni tanto mi viene la voglia di lottare contro i mulini, mi sveglio e sono solo. Quo vadis Fernando?

Fate il vostro dovere e non vantatevene mai.

Non sono solo ma è come se lo fossi. Prendo e arrimino questo tema ogni 5 minuti. E' diventata una ossessione. Di tanto in tanto si sente un lamento, un grido di rabbia, uno alcuni che si incazzano quando arrivano le bollette di AcquaEnna. Proclami, esclamazioni di tipo: adesso basta, non pago più, ladri...., poi arriva il sollecito di pagamento o chiusura del contatore e con le mutande tra le mani si corre subito a pagare. La bestia si ingrassa sempre di più, la gente si impoverisce sempre di più, l'incazzatura sale sempre di più.
Cara Maria Greco, insieme a Pippo Bruno siamo in attesa di essere convocati per recarci in quello avvocato per fare istanza di prelievo e sollecito del ricorso presentato nel 2015 che prevede la rescissione del contratto con il gestore AcquaEnna. Il tema va svolto adesso e non a ridosso della tua rielezione a sindaco di Agira, avrebbe un brutto odore ed anche sapore in concomitanza. Certo della tua sensibilità attendo fiducioso l'invito.
Caro Presidente del Consiglio di Agira Dario Sposito, mi rammarico per la poca attenzione della città e dei suoi cittadini sul tema di cui ti sei con scrupolo e attenzione e sensibilità interessato. Ti sei fatto iscrivere sul libro degli sgraditi da AcquaEnna per aver mosso, siamo in tema, le acque. Ma ricorda che le giuste cause non hanno mai avuto gloria e riconoscimento. Ti sia di conforto la pace con la tua coscienza. Nel tempo, i giusti e la parte più bella della nostra comunità te ne darà atto e merito.
Grazie a entrambi per quello che farete.
Non in concomitanza della prossima competizione elettorale.
Fate il vostro dovere e non vantatevene mai.

Questo possiamo fare e questo dobbiamo fare.

Acqua torbida, sporca, maleodorante? Poca acqua, niente acqua per giorni e giorni? Acqua salata perchè cara? La nostra acqua, le nostre reti di distribuzione, le nostre pompe, i nostri pozzi, tutto dato in mano a dei privati che ci maltrattano, umiliano e privano anche della nostra dignità. Un contratto coi fiocchi! Gli amministratori di allora ed anche quelli di oggi sono persone perbene, generosi, lungimiranti, rispettosi dei cittadini. Nel mentre che il gestore fa affari e si arricchisce tutto tace e nulla avviene. Ma...se per caso, un pugno di cittadini esasperati fanno ricorso contro le inadempienze, le inefficienze, i soprusi del gestore, una bella e grossa multa se la beccano di sicuro. Questo possiamo fare e questo dobbiamo fare.
Il 5 settembre del 2019 AcquaEnna subisce una maxi sanzione perché scarica i reflui, ossia le fogne, a cielo aperto nel territorio di Nicosia.
I 20 depuratori dei 20 Comuni della provincia di Enna funzionano? Quante fogne a cielo aperto ci sono? Quante maxi sanzioni per AcquaEnna se ci fossero dei veri controlli? Questo possiamo fare e questo dobbiamo fare.

Mafia, acqua e politica

Da diversi anni la provincia più povera paga il tributo più alto d'Italia. Un bel primato ottenuto con la complicità della politica. Grazie politici.
La mafia è più forte dove lo Stato è più debole, assente o complice. Il sistema legale delle norme non è in grado di tenere sotto controllo i vari volti in cui il mondo degli affari e dei malaffari si traveste e presenta. La criminalità organizzata prospera nella tolleranza sociale, istituzionale e delle autorità di polizia. Non è corretto dire che dei gruppi mafiosi siano straordinariamente più forti o abili rispetto ad altri, in quanto la loro forza non deriva da capacità intrinseche ma dall’accoglienza che incontrano sul territorio, sia esso locale, regionale e nazionale. Per contrastare una, tante o tutte le mafie ci vuole una Antimafia altrettanto, forte, credibile, autentica, coraggiosa e giusta. Ci vuole anche e sopratutto il contrasto di tutta la comunità. Acquaenna continua a tagliare l’acqua ai cittadini morosi. Ma si può tagliare l’elemento fondamentale della vita delle persone? Il distacco per morosità dopo due bollette non pagate sono metodi che continuano anche oggi a usare. Questo è un metodo violento dal punto di vista psicologico, il peggiore che si può utilizzare su una persona. Togliere l’acqua ai cittadini è un fatto di una gravità inaudita. Nei paesi civili si attua la diminuzione del flusso, qui da noi si taglia in modo netto il contatore lasciando il cittadino a secco completamente. Ci sono vecchietti, diversamente abili, coppie in stato di povertà, bambini. Non si tiene conto assolutamente di chi viene privato del bene fondamentale per la sopravvivenza. Diritto sancito fra quelli inviolabili poiché il diritto della salute è riconosciuto e eletto dalla nostra Costituzione. Il servizio idrico è sottoposto alle logiche del mercato e del profitto in spregio alla volontà popolare. Acqua come benzina per dare fuoco alla protesta. Con tutta la rabbia bisogna gridare No a chi vuole fare profitti sull'acqua! Imperterriti, determinati, convinti sempre più della necessità di mantenere alta l'attenzione e per diffondere il virus della legalità, il nostro impegno si deve moltiplicare e rafforzare. L'acqua è un bene essenziale per la vita di cui non si può fare a meno e non è consentito a nessuno privare i cittadini di tale elemento. Il profitto esagerato dei gestori è innaturale, sbagliato, vietato dalle leggi dell'uomo e di Dio. Le voci fognatura, depuratore, partite pregresse, deposito cauzionale, sono scorretti, false, assurde, ingiuste. Le fognature non sono mai state pulite dal gestore, i depuratori anche se sono accesi non funzionano, le partite pregresse sono illegittime, il deposito cauzionale è già stato pagato e non si può pagare 2 volte, una tariffa cosi salata per metro cubo, nella provincia più povera e depressa d'Italia è una offesa alla intelligenza umana. Sopportare tutto questo in silenzio è da babbi ed io non ci sto. I sindaci della nostra provincia sono senza profilo, senza identità, senza coraggio. Non si esprimono, non intraprendono nessuna iniziativa a favore dei suoi concittadini. Come vegetali, traggono linfa dalla propria terra ma non producono frutti perchè sono sterili. Uomini e donne arrivati li con vuote e false promesse, ingannano il prossimo, sprecano i soldi della comunità e non concludono nulla. A loro io chiedo uno spasmo di orgoglio e di carattere. Nelle nostre piccole comunità i sindaci hanno un grande potere, grandi responsabilità. Loro possono determinare il bello e il cattivo tempo, dipende tutto dalle loro scelte, dai loro indirizzi politici, dall'essere più o meno schiavi di un sistema di potere trasversale che vaga come la nebbia in quel di enna. Oggi chiamati a prendere importanti decisioni su 2 problemi fondamentali che influiscono sulla vita e sulla economia di tutti noi, occorre una presa di posizione chiara, decisa e definitiva. Rifiuti e acqua sono le 2 partite dove si gioca la credibilità, la serietà, la buonafede e la voglia di fare le cose con l'ntendo di fare il bene e gli interessi dei propri concittadini. A oggi risulta che su 20 sindaci solo Fabio Venezia di Troina e Maria Greco di Agira hanno intrapreso una strada forte e coraggiosa per rescindere il contratto con AcquaEnna, tutti gli altri sindaci sono latitanti, deboli e silenziosi. Forse sono immersi in quella nebbia? Insisto su un punto, spetta a noi sudditi deboli e divisi, di prendere consapevolezza della nostra forza e di chiedere e di pretendere azioni volte a difendere e tutelare i propri cittadini. Siamo come le tartarughe e i tartufi, lenti e rarissimi. Un principio cosi ovvio, un diritto cosi sacrosanto viene fatto passare per conquista civile e sociale. Un eroe chi si impegna per rescindere un contratto capestro e ingiusto che ha causato e causa ancora gravi disagi alle famiglie e alle comunità. Mi si fa osservare che qui si fa utopia, si sogna, che non serve a nulla tutto questo tam tam.
In parte sono d'accordo. In effetti fare semplice propaganda sul web serve a poco, ci vogliono i fatti, azioni concrete. I miei post sono libero sfogo, esternazioni gridate sul web a voce alta, idee libere, sogni, speranze anche. Le azioni che accompagnano le idee hanno più forza quando sono condivise. L'impegno, la costanza, la determinazione, mi hanno consentito la restituzione del deposito cauzionale, il pronunciamento favorevole di un giudice sul ricorso contro le partite pregresse, 2 fatti concreti, due eventi veri, possibili, raggiungibili. Ma la cosa più importante è aver contribuito a convincere, anche con i miei post, il mio sindaco a presentare ricorso al Tar per la rescissione del contratto con AcquaEnna per inadempimenti da parte del gestore. Un atto forte, coraggioso, unico, che da solo le vale tutte. Se, cosi come scrivo nei miei post, l'azione dei cittadini serve a spingere i propri rappresentanti a fare altrettanto e allora la propaganda si trasforma in azione concreta, vera, che poi è quello che conta, che serve davvero. Se a sognare si è in tanti, quel sogno diventa possibile e si trasforma in traguardo, traguardo di scopo e traguardo di vita. Bisogna incitare i sindaci a scindere il contratto con AcquaEnna. Non si possono più sopportare le prepotenze di questo gestore. Non si può pagare la tariffa più cara d'Italia. Non si possono pagare le partite pregresse per i mancati lauti guadagni del passato. Non si può pagare la voce fognature perchè il servizio di pulizia e manutenzione non è mai stato svolto. Non si può pagare il servizio di depurazione di fronte a una devastazione ambientale in corso, i fanghi dove vanno a finire? il registro di movimento dei fanghi dove si trova? Come fa a funzionare il depuratore se non vi è consumo di corrente? In questa provincia vige la legge del più forte, del prepotente di turno. Non siamo tutelati da nessuno. I rappresentanti diretti del popolo sono i sindaci, a loro ci dobbiamo rivolgere, sono loro che ci devono tutelare, ci devono difendere dagli usurai autorizzati di turno. Il nostro voto deve andare a chi se lo merita, a chi ci tutela e ci difende. Caro sindaco di paglia sappi che....quando il malumore e la rabbia monta e si allarga prima o poi esonda. Sapete qual’è la vera forza, il vero potere del popolo? E’ la consapevolezza. Se fossimo tutti consapevoli del fatto che uniti possiamo cambiare le cose, allora le cose cambierebbero: se decidiamo tutti insieme di smettere di comprare un prodotto quel prodotto cessa di esistere, se smettiamo tutti insieme di guardare un programma televisivo quel programma televisivo smette di esistere, e se smettiamo tutti insieme di votare un certo ceto politico quel ceto politico smette di esistere. Se ci impegniamo tutti quanti a combattere quel mostro chiamato AcquaEnna, allora lui cesserà di esistere. La vera grande rivoluzione di Internet e che oggi esiste la possibilità di dare forma ed organizzazione alla consapevolezza, grazie alla Rete oggi riusciamo a comunicare in tempo reale e a decidere qualcosa tutti insieme come fossimo una grande mente collettiva, ed i politici hanno il terrore di questa enorme forza dirompente che ha cominciato a mietere vittime politiche, vittime delle multinazionali e dei potenti di turno. Acqua torbida, sporca, maleodorante? Poca acqua, niente acqua per giorni e giorni? Acqua salata perchè cara? La nostra acqua, le nostre reti di distribuzione, le nostre pompe, i nostri pozzi, tutto dato in mano a dei privati che ci maltrattano, umiliano e privano anche della nostra dignità. Un contratto coi fiocchi! Gli amministratori di allora ed anche quelli di oggi sono persone perbene, generosi, lungimiranti, rispettosi dei cittadini. Nel mentre che il gestore fa affari e si arricchisce tutto tace e nulla avviene. Ma...se per caso, un pugno di cittadini esasperati fanno ricorso contro le inadempienze, le inefficienze, i soprusi del gestore, una bella e grossa multa se la beccano di sicuro. Questo possiamo fare e questo dobbiamo fare.
Il 5 settembre del 2019 AcquaEnna subisce una maxi sanzione perché scarica i reflui, ossia le fogne, a cielo aperto nel territorio di Nicosia.
I 20 depuratori dei 20 Comuni della provincia di Enna funzionano? Quante fogne a cielo aperto ci sono? Quante maxi sanzioni per AcquaEnna se ci fossero dei veri controlli? Questo possiamo fare e questo dobbiamo fare.
( Riassunto dei post della Pagira dedicata alla rescissione del contratto con AcquaEnna di Garofalo Fernando)
Facciamo a gara a chi ce l'ha più grosso? il costo... Si stenda a crederci quando diciamo che il costo dell'acqua supera i 4 euro al metro cubo. E' talmente stridente la notizia che sembra assurda e incomprensibile. Quota fissa, partite pregresse, fognatura, depurazione, sono voci che influiscono sul costo totale.
Il gestore non ha mai pulito o fatto manutenzione nelle fognature.
Il depuratore non depura un cazzo e le acque scaricano a cielo aperto inquinando e diventando pericolose per la vita di piante, animali e persone.
Le partite pregresse sono una prepotenza assoluta perchè rappresentano il recupero di mancati profitti del passato.
La ghigliottina per chi si permette a protestare o si rifiuta di pagare è dietro l'angolo. Tagliano subito la testa, volevo dire...tagliano il contatore, e quindi bisogna stare attenti.
Vi invito a pubblicare le vostre bollette. Vediamo chi ce l'ha più grossa.....la quota da pagare.
Giustizia, equità, pulizia, ed eliminazione dei parassiti della società.

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martedì 6 dicembre 2016

Amministrativi, funzionari, impiegati che si mettono di traverso e l'insalata è fatta. Anni fa erano entrambi che non ne mangiavano, politici e impiegati del comune Oggi che finalmente la politica si era data una mossa ecco che arrivano loro e ti mettono in ginocchio un intero comune. Sarà colpa della incompetenza, sarà che litigano e non collaborano, fatto stà che la situazione del nostro comune, molto spesso, viene paralizzata per colpa loro. Ma perchè non si prendono i dovuti provvedimenti, viene spontaneo chiederselo. Questione di pane, di famiglia, di lavoro. Il recupero dei crediti salta, le tabelle anagrafe non si aggiornano, la mensa meglio non parlarne, uffici peni di impiegati che spesso non sanno che cosa fare, però rispondono che sono sempre impegnati, Vero Nardo? Il prodotto del loro lavoro è scarso e insufficiente. Il politico scrupoloso e attento indirizza, da le linee guida, indica e aspetta, aspetta carte che non arrivano mai. Nessuno firma o vuole prendersi delle responsabilità. La verità è che tutti questi impiegati e funzionari non hanno mai avuto un vero datore di lavoro, quella è gente libera, anarchica e se i cittadini ci vanno di mezzo non conta, non è affar loro, domani saranno i politici a rispondere delle negligenze.

Un tale, rifuggendo da qualunque assunzione di responsabilità, si limita ad opporre un atteggiamento contestatore, talvolta però fine a se stesso. Quella impostazione che, oltretutto, soddisfa perfino frustrazioni personali più o meno latenti. Perché, purtroppo, chi ha problemi ne crea agli altri. Il riferimento storico più noto rispetto a tale impostazione è: "muoia Sansone con tutti i Filistei". Beppe Grillo insiste nel puntare a sbancare. Ne ha il diritto. Ma corre un grosso rischio. Ci sarà pure, tra chi ha scelto il Movimento Cinquestelle, chi chiede qualcosa di più che puntare a stravincere e a umiliare gli avversari. Per esempio c'è chi non disdegnerebbe di dare un contributo a governare questo Paese. Che al momento non ha certamente bisogno di giochini politici. Perché alla fine l'impostazione del "tanto peggio, tanto meglio" non paga. E purtroppo chi la privilegia se ne accorge sempre troppo tardi. Chi ha sperato nel fallimento, pronto a costruire il proprio successo sulle macerie.