lunedì 30 novembre 2009
Stato di emergenza!
Occorre liberarsi di Berlusconi e soprattutto delle sue politiche, costruire un'alternativa alla crisi del capitalismo e rivendicare un piano di urgenza sociale che metta al primo posto la difesa del lavoro, la riduzione d'orario, l'introduzione di un salario minimo e di un salario sociale, la pubblicizzazione delle aziende a rischio chiusura, un piano di sviluppo ecologicamente sostenibile, la difesa e il rilancio dei diritti civili, i diritti delle donne. Sono rivendicazioni che emergono già dalle vertenze in corso: dai lavoratori che difendono il posto di lavoro - all'Eutelia, all'Alcoa - agli insegnanti precari antiGelmini; dagli studenti ai comitati contro la privatizzazione dell'acqua o per la difesa dei Beni comuni.
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