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domenica 7 febbraio 2010

Frammento di giustizia....

Cittadino di Agira vince ricorso su distacco contatore acqua

Agira. Rischia di essere un precedente notevolissimo il contenzioso del distacco dei contatori per morosità fra utenti e AcquaEnna dopo che il giudice di pace di Agira, Giuseppe Basile, ha accolto il ricorso di Elio Pistorio che si opposto al preavviso di sospensione della fornitura idrica per morosità. Motivo? Pistorio, assistito dall’avvocato Andrea Vigiano, ha dimostrato che le tariffe applicate nelle bollette da AcquaEnna sono state approvate dal Consorzio Ato il quale non ha nessuna competenza. Intanto, è interessante quanto è scritto nella sentenza. “In base alla legge Galli –si legge- ed alle norme regionali collegate spetterebbe ad ogni singolo Comune siciliano di gestire la tariffa del servizio idrico applicabile nel proprio territorio” e non al Consorzio (Ato). A questo proposito, il giudice Basile prima di emettere la sentenza ha ordinato al comune di Agira, “con provvedimento del 23 giugno 2009, di fornire informazioni scritte relative ad atti e documenti circa la determinazione della tariffa per il servizio idrico da applicare negli anni 2005/2006”. Il comune di Agira, con una nota del 17 settembre 2009, ha risposto “che dal 2005 non esercitava alcuna competenza in merito al servizio idrico ma forniva la specifica delle tariffe alla data del 31 dicembre 2004. Il giudice, raffrontando le tariffe applicate dal comune di Agira nell’anno 2004 e quelle applicate da Acqua Enna negli anni 2005 e 2006, nota che per il 2005 vi è stato un aumento del 62,5% e nel 2006 del 64,3%”. Inoltre, sottolinea nella sentenza che “è inammissibile e non condivisibile la tesi” di Acqua Enna “che non esiste più una tariffa singola per singolo territorio e per singolo comune”. “L’assurdo si tocca con mano –si legge ancora nella sentenza-, prova ne sia l’ingiustificato e non documentato aumento”. Quindi, fa anche una considerazione: “Ecco perché l’istituzione e costituzione di tali Consorzi ha provocato e continua a provocare enormi danni per gli utenti”. Per cui ha deciso di accogliere la domanda di Pistorio che nel corso del dibattimento ha dichiarato che non è suo “intendimento di non pagare un emolumento dovuto, ma intende pagare quanto dovuto dalla legge” e quindi “condanna la Società AcquaEnna a continuare ad erogare l’acqua potabile in favore di Pistorio accettando il pagamento delle bollette con il tariffario 2004, oppure richiedere importi diversi emettendo nuove bollette, giustificando documentalmente gli eventuali aumenti”.

Giacomo Lisacchi

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