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domenica 28 febbraio 2010

Lettera ad un giovane di Agira.

Bisogna smetterla di essere un popolo silente che scuote la testa e dice "chissà dove si va a finire"; smetterla di sentirvi impotenti e quindi giustificati; smetterla di pensare che, tanto, non c’è niente da fare; e questo è scritto nel libro del destino. Tutto è inutile perché tanto saremo spazzati via; smetterla di pensare che, appunto voi, siete le vittime di un sistema che vi stritola e rimboccatevi le maniche.
Mancano le Idee e il coraggio. Ai figli della mia generazione gli abbiamo dato tutto, il pannolino ieri e la paghetta oggi. Gli abbiamo spianato la strada, permesso un titolo di studio, dato loro tutto quello che non abbiamo avuto noi. E’ questa una colpa? Un errore? Ebbene colpa sia, errore sia, io non mi rammarico ne mi pento di ciò. Invece voi, cosa fate per voi stessi? Fino a quando pensate di andare avanti cosi? E’ stato bello finchè è durato, bella la pacchia no? Dove sono le idee, dove la forza, la determinazione, la grinta, la rabbia, l’orgoglio? Dove sono gli attributi? Vi sto provocando si e pretendo una reazione, sempre ammesso che ci sia.
Siete lenti e siete comodi e vi piace anche. Non è tutto dovuto, voi non avete il diritto di rimproverarci tutto ,anche del tempo che fa. La mia generazione ha mille colpe e mille responsabilità e allora? Non è stato facile neanche per noi. Datevi una mossa e smettetela di piangere e di chiudervi in voi stessi, di riempirvi di fumo, di alcol e di sballo. Quando uno crede in quello che fa e lo persegue con tutte le sue forze, ha innanzi tutto dato un senso alla sua vita, e con molta probabilità lo raggiunge anche. Bella è la lotta, bella la conquista.
La sede del PD di Agira deve essere aperta per voi, oltrepassate quel muro della timidezza e della diffidenza, frequentatela ,parlate, confrontatevi, chiaritevi e infine dirigetela.

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