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sabato 4 settembre 2010

difendere la scuola pubblica

GRUPPO SPONTANEO FORMATO DA LAVORATORI DELLA SCUOLA PUBBLICA ITALIANA

Dopo le ultime bastonate che il mondo lavorativo della scuola ha ricevuto sotto forma di tagli al personale, licenziamenti, riordini scolastici, denigrazione della categoria docenti e per ultimo le proposte di ulteriori strette ai pensionamenti e congelamento della carriera,
è arrivato il momento di sollevare la testa.
La nostra coscienza di professionisti seri ci porta a denunciare lo stato di abbandono in cui la scuola pubblica italiana sta precipitando. Di fronte a tanta miopia dei nostri politici che continuano a flagellare con riforme inique la nostra scuola, convinti di risanare il debito pubblico risparmiando sugli investimenti della cultura e non attaccando gli sprechi, l’evasione fiscale,la corruzione, la concussione politica e le organizzazioni criminali,
non possiamo che pretendere il rispetto dei nostri diritti.
Se è vero che la nostra categoria è disorganizzata e menefreghista, è anche vero che i Sindacati, tutti, ci hanno abbandonato perché affogati nelle loro ideologie e presi dalle lotte interne.
Le forme di protesta che saranno adottate all’interno delle scuole dovranno essere sempre e comunque legali rispettose del CCNL e basate sul NON COLLABORAZIONISMO e NON VOLONTARIATO ma se la situazione dovesse richiederlo non sono escluse altre forme di lotta quali il blocco degli scrutini fermo restando che lo sciopero, in quanto diritto di ogni lavoratore, rimane un punto fermo, inamovibile.
Il non collaborazionismo passa attraverso i 7 punti elencati di seguito, del tutto legali e riferite ad attività da svolgere assolutamente in maniera facoltativa:
1. rifiuto di svolgere ore di straordinario (supplenze)
2. rifiuto ad assumere incarichi di vicario e/o responsabili di plessi o sedi distaccate
3. dimissioni dalle cariche del Consiglio d’Istituto e non disponibilità in caso di elezioni del suddetto
4. rifiuto di partecipazione a tutte le commissioni di lavoro
5. non disponibilità allo svolgimento di laboratori pomeridiani
6. non disponibilità ad accompagnare in viaggi d’istruzione o viste guidate
7. non adozione di nuovi libri di testo fino a quando quello adottato viene stampato (no alle nuove adozioni)

PRACARIATO:
• NO ad una forma di precariato stabile, il precariato deve essere, al massimo, una condizione di passaggio della durata di qualche anno come accade in molti paesi europei
• NO alla perdita di altri posti di lavoro con ulteriori tagli agli organici
• NO alle graduatorie regionali portare avanti dal disegno di legge Goisis
• NO alla chiamata diretta dei presidi. Si ad un sistema di reclutamento trasparente. In ogni caso il nuovo sistema di reclutamento dovrebbe partire a graduatorie ad esaurimento esaurite.

RETRIBUTIVO:
NO al congelamento dei contratti ed alla progressione della carriera
NO alla tassazione sugli straordinari
NO alla trattenuta in caso di malattia
NO alla differenziazione delle scuole pubbliche dalle paritarie e quindi estensione alle scuole paritarie di tutte le norme riguardanti quelle statali sia in tema di reclutamento del personale, sia in termini contrattuali e salariali.
ORGANIZZATIVO:
• NO ad aumentare il rapporto alunni/docente prevaricando la normativa in vigore sulla Sicurezza nelle scuole. Rispetto delle normative antincendio e degli indici di affollamento imposti dalla legge.
• NO a stabilire un tetto massimo per i docenti di sostegno
• NO all’abolizione del tempo pieno e riduzione del tempo scuola
• NO al finanziamento delle scuole private in contrasto con la Costituzione italiana

DIDATTICO :
revisione dei programmi di studio attualmente inadeguati
revisione del sistema valutativo sia relativi al “comportamento” sia alla valutazione delle singole discipline
aumento delle ore per i corsi a disposizione degli alunni con debito formativo negli istituti superiori
ripristino delle compresenze nella scuola primaria


Coscienti della situazione nella quale stagna oggi la scuola pubblica italiana a causa di norme concepite da ignoranti del sistema scolastico, pretendiamo di essere ascoltati e consultati preventivamente per le innovazioni della didattica, del sistema valutativo, dei programmi di studio e dei quadri orario dei diversi ordini in quanto professionalmente preparati per farlo. Per questo si chiede che venga formata una commissione a livello ministeriale di Docenti in rappresentanza di tutte le Regioni da interpellare in vista di nuove modifiche relative alla didattica della scuola.

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