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domenica 20 novembre 2011

..gli invisibili...

Meno siamo e meglio è, nessuno ci rappresenta ed il sistema gongola. Più siamo divisi e meno contiamo in politica e nel lavoro. Il sistema ringrazia sentitamente, vi abbraccia e vi coccola. Molti lavoratori, moltissimi proletari, altrettanti cittadini, non si sentono rappresentati nè dalla politica, nè dai sindacati. Nascono così gruppi frammentati che, non sentendosi rappresentati in modo adeguato, abdica dalla vita sociale, politica e lavorativa e sono vittime della politica stessa che non hanno voluto cambiare o combattere con il voto. Sono gli astenuto da tutto, tanto spirito critico sprecato per autolesionismo da rappresentazione, quelli che non sentendosi ascoltati o rappresentati scelgono di stare ai margini e diventano invisibili. Come i partiti della sinistra che tanto hanno fatto, litigato, puntualizzato, discusso, dal finire divisi e da fiume in piena sono diventati ruscelli che si seccano al sole. Infatti non sono nemmeno rappresentati in Parlamento, ogni tanto si ritrovano in qualche piazza e sembrano ad un raduno di reduci tra canti e bandiere. Poi ci sono gli estremisti della non rappresentanza che rifuggono da qualsiasi coinvolgimento politico, economico, sociale, non andando a votare. Ignorano, schifano, rifiutano la politica, non solo quella attuale è una cosa che va avanti da mezzo secolo, quelli che non vanno a votare per due ragioni: fanno tutti schifo e tanto non serve a niente. Ed il sistema economico-politico impera, prospera, loro rifuggono dalla politica, schifosa in parte ed hanno ragione, ma la politica non si dimentica di loro, non li lascia soli, si ricorda ogni giorno di loro ed infatti li bastona regolarmente e senza sbagliarne uno, a colpi di leggi e regolamenti li massacra ed alla fine risultano cornuti e mazziati. Lo dico con dispiacere. La campagna contro i sindacati, la foto ne è un esempio, è nell’interesse del sistema di potere, certamente il qualunquismo di massa è un corroborante per la politica marcia ed il sindacato complice di una politica fascioleghista che li emargina dall’appartenenza ad un popolo civile e che dovrebbe avere dei diritti. Sono gli extracomunitari del potere, del sistema, dell’economia e dovendo sopravvivere anche loro ricattabili come gli immigrati. Ma gli immigrati non hanno strumenti mentre quelli che si chiamano fuori da una scelta, anche riduttiva, della politica e dell’impegno gli strumenti gli avrebbero, ma non li vogliono. Questi strumenti sono costati lacrime e sangue, migliaia di morti nella guerra di Liberazione, nella Resistenza e loro non gli danno il valore ed il peso che meritano, che potrebbero avere nel cambiare la politica ed il sindacato. La borghesia, la finanza parassitaria, i padroni e coloro che decidono intorno ai loro tavoli dove si radunano, decidendo chi deve vivere o morire socialmente ed economicamente, sentitamente ringraziano. da: (http://slasch16.wordpress.com/)

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