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domenica 20 novembre 2011

A Mai Più Rivederci, Silvio Berlusconi.

Avevo ragione! Certo avevo ragione a non fidarmi di quel ciarlatano imbonitore: la mia povera Italia è economicamente agonizzante e quel tale è stato smascherato, defenestrato tradito e deriso proprio perché l’ha ferita mortalmente nella sua dignità, nella sua credibilità e nella sue sostanze; ma essere dalla parte della ragione non basterà a risanarla ne basta a farmi gioire come dovrei, come speravo. Pur essendomi augurato per tanto tempo di vedere il signor Berlusconi smascherato nella sua inadeguatezza a governare una repubblica democratica, sbugiardato per le sue mirabolanti promesse non mantenute, defenestrato dal suo ufficio di presidente del consiglio dei ministri, tradito dai suoi tirapiedi pitocchi opportunisti, adesso che è successo mi sento oppresso, infastidito, quasi triste. la Nazione proverà a risollevarsi da quasi un ventennio di macerie morali e culturali, di miserie politiche e civili. Ebbene si, cittadino semplice Berlusconi, tu hai battuto tutti i record; sei stato il più cialtrone, il più vecchio, il più incapace, il più volgare, il più bugiardo, il più corrotto, il più ottuso, il più incompetente. Ma sei anche stato il meno brillante, il meno valido, il meno efficiente. Un record Silviuccio bello che nessuno potrà mai toglierti. Per diciassette anni hai bloccato un paese importante come il nostro anteponendo i tuoi intrallazzi privati all’interesse di tutti. Hai impedito contemporaneamente progresso e sviluppo, crescita e consapevolezza, trascinando una nazione nel fango. Hai portato la corruzione fin nel cuore della Repubblica, circondandoti di ministri incapaci, guasti e in odore di mafia. Hai sistemato le tue girls in posti di prestigio e responsabilità trattando il nostro paese come se fosse il tuo postribolo. Per lunghi tratti ci hai fatto vergognare di noi, della nostra storia, della nostra cultura, delle nostre tradizioni, della nostra lingua. Sei stato un evidenziatore, hai esaltato le deficienze di una nazione spacciandole per virtù. Sei andato in giro a dire che lo sterco era oro, la fogna un’oasi, il puzzo un gradevole olezzo, e a milioni ti hanno creduto per tutti questi anni. Tu li fregavi su tutto e loro ricambiavano portandoti le figlie sul lettone di Putin, tu elevavi la corruzione a sistema di vita e loro ti difendevano dai cattivi magistrati, tu li umiliavi trattandoli come plebe stracciona ma per loro eri sempre giovane, bello, alto, e con milioni di capelli. Lasci un paese disossato, isterico, fragile. Un paese sull’orlo del fallimento. Ci lasci in compagnia di chi ti ha sostenuto fino all’altro ieri e domani negherà di averlo fatto. I tuoi lacchè, i tuoi insopportabili servi o più semplicemente i criminali che ti hanno retto la coda in attesa dell’osso. Ci lasci con una crisi come non si era mai vista, un assedio finanziario che ci spolperà vivi, ci lasci con le batterie in riserva, i pozzi avvelenati e un futuro incerto ma noi ce la faremo lo stesso. Ce la faremo alla faccia tua perché siamo molto di più e molto meglio di come volevi ridurci tu. Penso a quanto debba essere tremendo finire così, a vedere tutta quella gente in piazza che festeggia la tua fine senza rabbia, cantavano Silvio, cantavano la tua dipartita, e sapendo che ciò che rimarrà di te sarà solo bunga bunga. A mai più rivederci, Silvio Berlusconi.

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