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domenica 20 novembre 2011

..l'ora dei forconi..

Il giorno degli indignados, il giorno in cui milioni di persone in tutte le capitali e nelle principali città europee dicono basta alle banche, al neoliberismo, al capitalismo selvaggio. Chi chiede un cambiamento radicale della politica economica internazionale, a chi è disoccupato e vuole un lavoro, a chi invece è stanco di una politica estera fondata sulla guerra e sul sopruso. Una società civile più matura, dinamica, non più disposta a chinare la testa, ma anzi pronta a reclamare a gran voce un cambio di rotta alla propria classe dirigente. Perchè gli indignados cresceranno, insieme ai problemi globali e alla crisi. E allora, che faranno i vari Obama, Berlusconi, Merkel, Sarkozy? Instaureranno uno stato di polizia, ovvero un braccio di ferro con la società civile, oppure assisteremo a uno sgretolamento dei loro poteri? I politici, come i vecchi signori feudali, non ci cagano nemmeno di striscio. Solo quando cominceremo a sfondare i portoni dei loro castelli con torce e forconi allora cambieranno atteggiamento. Vogliamo una classe politica orientata al bene comune, che smetta di mentire su TUTTO. Siamo “indignados” perche’ denunciamo la “Peste italiana” ossia la degenerazione della repubblica. Non devono essere le banche o altri fantasmi gli oggetti dell’indignazione, bensì i palazzi del potere politico, poiché è lì, fra corruzioni, scambi clientelari e disonestà intellettuali che si consuma la tragedia del Paese.

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